concorso ordinario campaniaAll’inizio di novembre, in una lettera inviata al presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – e pubblicata dal quotidiano Il Mattino di Napoli – i vincitori del concorso ordinario per l’assegnazione di sedi farmaceutiche avevano chiesto di accelerare le procedure al fine di non prolungare ulteriormente la loro lunga attesa, che dura ormai da anni. Sul tema è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei farmacisti di Salerno, Ferdinando Maria de Francesco, spiegando che «pur comprendendo e condividendo la necessità di addivenire alla giusta conclusione dei procedimenti concorsuali in itinere per l’apertura delle nuove farmacie spettanti alle comunità campane, nei confronti dell’attuale governo regionale nessuna lettera è stata concordata né, tantomeno, sottoscritta da questa presidenza, per il fatto che si è in trepidante e fiduciosa attesa di quanto dichiarato in più occasioni ed in più sedi dal presidente De Luca». Il dirigente sottolinea che «un’unica comunicazione è stata inviata all’indomani di una precisa esternazione del governatore, recepita in un’intervista televisiva, con la quale si lamentava una certa ostilità da parte di alcuni Ordini dei farmacisti della Campania». Nell’occasione, «si testimoniava la piena disponibilità, da parte dell’Ordine di Salerno, ad essere concretamente disponibile a qualsiasi collaborazione fosse stata ritenuta utile».
De Francesco evidenzia quindi che «un Ordine professionale è portatore del diritto-dovere di tutela degli aspetti pubblicistici inerenti l’esercizio di una professione e non può rappresentare altri interessi di parte per i quali ben si adoperano le associazioni di categoria che a tale scopo sono istituite. Pertanto, al momento, non può che essere fermamente stigmatizzata la gravità di comportamento di chi ha inteso mendacemente pubblicizzare la sottoscrizione di una missiva, si ribadisce, mai concordata e mai sottoscritta».
«Quanto occorso – conclude il presidente dell’Ordine salernitano – è l’ennesimo indicatore della necessità che gli ordini professionali siano istituzionalmente invitati ad esprimere il proprio contributo in modo diretto ed ufficiale ogni volta che si ritiene di voler affrontare le non poche problematiche e criticità di settore in campo».

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