conasfaIl convegno organizzato da Conasfa nell’ambito di FarmacistaPiù è stato l’occasione per evidenziare le criticità esistenti nel sistema di previdenza dei farmacisti e per illustrare le proposte in materia. Si è ricordato in particolare, spiega la stessa federazione dei farmacisti non titolari, «la riforma dell’assistenza Enpaf e l’allungamento della finestra di disoccupazione da 5 a 7 anni (già approvate dal consiglio Nazionale Enpaf negli ultimi mesi e in attesa del via libera ministeriale)», e si è specificato che «dalla relazione è emerso che l’istanza dominante e più sentita, rispetto alle richieste inviate dai farmacisti dipendenti, rimane quella di un Enpaf facoltativo. Di questa richiesta, Conasfa continuerà ad esserne portavoce, pur nella consapevolezza del non facile percorso legislativo necessario e dei falliti tentativi di alcuni ddl nelle precedenti legislature». Per quanto riguarda le ipotesi di riforma previdenziale in corso di studio, Conasfa ha sollecitato l’Ente a verificare tutte le soluzioni possibili «perché non si arrechino aggravi contributivi ai farmacisti dipendenti. Ci si augura che il ventilato passaggio al sistema contributivo da parte dell’Enpaf possa risolvere alcune criticità importanti ad oggi rilevate. Tra queste, la norma del regolamento sulla perdita dei requisiti di lavoro dipendente o di disoccupazione certificata dal centro per l’impiego con conseguente perdita della riduzione massima, meccanismo che in teoria “dovrebbe automaticamente sparire” con l’applicazione di un’aliquota previdenziale. Altro aspetto importante emerso dal convegno è che in materia di precarietà, le nuove forme di lavoro sono assolutamente inidonee all’elevata professionalità del farmacista, come lo stage e le prestazioni con i voucher, che si conciliano sempre più difficilmente con l’attuale normativa Enpaf». Conasfa, inoltre, chiede che il farmacista non titolare libero professionista o borsista a basso reddito possa usufruire, all’interno di un nuovo sistema contributivo, di un’aliquota previdenziale agevolata. I relatori hanno ipotizzato in particolare un contributo del 12% per gli iscritti solo all’Enpaf e dell’1% per coloro che hanno un’altra previdenza obbligatoria.

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