Il futuro sostenibile a misura d’uomo, per cui Bayer Italia lavora ogni giorno con i suoi oltre 1.200 dipendenti (per un fatturato di 1 miliardo, dato del 2024), corre sui binari paralleli di tecnologia e relazione umana, entrambe imprescindibili. È quanto è emerso giovedì 3 luglio nella storica sede di Milano in Viale Certosa, in occasione dei 125 anni di Bayer in Italia, celebrati con un francobollo commemorativo emesso dal ministero delle Imprese e del Made in Italy, e coincidenti con il 125° anniversario di Aspirina, marchio iconico di prevenzione e salute quotidiana.

Tecnologia e relazione umana legate in maniera biunivoca

A mettere in luce quest’aspetto oggi cruciale è stata Mariarosaria Colazzo, Head of Sales della divisione Consumer Health di Bayer Italia, durante il “Talk salute: il futuro inizia oggi”, moderato dal giornalista Fulvio Giuliani, e in seconda battuta a margine dell’evento intervistata da FarmaciaVirtuale.it. Tecnologia e relazione umana sono legate in maniera biunivoca, perché la tecnologia senza la relazione umana è incompleta, mentre la relazione umana porta in alto e valorizza il progresso tecnologico, grazie al fattore tempo. Percepirle o metterle in contrapposizione sarebbe un errore.

Persone si occupano del proprio benessere in modo autonomo e più consapevole

«Comparso un sintomo, i consumatori oggi ricercano sui motori di ricerca online e concludono la loro scelta in un punto vendita fisico, con l’aiuto di un farmacista, o con un click si fanno recapitare il prodotto a casa. Un approccio già molto evoluto, che sta subendo un’ulteriore accelerazione con l’arrivo dell’intelligenza artificiale». Fotografia ben precisa descritta da Mariarosaria Colazzo. Da un lato quest’approccio permette alle persone di occuparsi del proprio benessere in modo autonomo e al giorno d’oggi anche più consapevole, dall’altro «supporta i professionisti della salute, con strumenti in grado di ottimizzare il loro tempo, per lasciare spazio alla relazione umana con i pazienti». Anche nell’era dell’Ia, dunque, «è la relazione umana a guarire», a operare perché la tecnologia (foriera di diagnosi sempre più veloci e accurate) funzioni al servizio e non in sostituzione delle persone. «Solo un essere umano può comprendere sfumature, contesto, realtà emotiva che si celano dietro al racconto di un sintomo o a una preoccupazione».

Per Bayer in Italia sono e restano centrali i professionisti della salute

Lo stesso Talk ha ospitato la persona e le parole della giovane Angelica Iacovelli, intraprendente e coraggiosa Ceo di Nucleo Research Inc., startup con sede nella Silicon Valley, che sviluppa soluzioni basate su Ia per automatizzare l’analisi delle Tac in ambito oncologico. Iacovelli ha raccontato come un vissuto difficile sul piano personale l’abbia ispirata e spronata a non fermarsi, affinché la tecnologia si trasformasse davvero in impatto reale, facendo leva anche sul potere delle relazioni umane, «un ecosistema aperto e pronto a sostenere le idee» ha sottolineato la ricercatrice. E per Bayer in Italia sono e restano centrali i professionisti della salute, il tramite autentico con l’utente finale.

Opportunità e scelte dei farmacisti nell’automedicazione

«I farmacisti sono un punto fondamentale sul territorio per guidarci all’interno di una serie di soluzioni e di scelte che abbiamo nel mondo dell’automedicazione, dall’altro lato i medici ci aiutano a prendere decisioni cruciali nei frangenti più delicati della nostra vita – ha evidenziato Mariarosaria Colazzo –. L’interconnessione tra innovazione farmaceutica e cura della persona fa quindi la differenza, in un momento come questo in cui i sistemi sanitari affrontano pressioni costanti e i cittadini hanno aspettative sempre più elevate». Strategico si conferma pertanto il canale delle farmacie, attraverso le quali la divisione Consumer Health vuole appunto ricercare l’accessibilità all’utente finale, accompagnandolo nel processo decisionale.

Farmacisti punto di riferimento chiamati a nuove sfide

«I farmacisti sono un punto di riferimento: oggi si stanno evolvendo, chiamati a nuove sfide. Senza di loro i nostri prodotti non sarebbero probabilmente entrati in tante case italiane. Per loro Bayer mette a terra una specifica formazione, attraverso la piattaforma digitale Club Bayer, dove l’azienda veicola i propri contenuti e propone corsi legati alla professione. Abbiamo anche nostri collaboratori-advisor, da noi formati e seguiti, che si recano nei punti vendita e fanno formazione in relazione ai prodotti più tecnici e specifici».

«Fare la differenza per noi di Bayer significa mettere sempre al centro la persona»

Colazzo ha ricordato che in questo momento la divisione Consumer Health è focalizzata sulla parte dell’integrazione multivitaminica, un ambito cresciuto fortemente dopo il Covid, sulla gastroenterologia, per l’uso dei tanti prodotti dovuti alle situazioni di stress, e sulla dermatologia. «Fare la differenza per noi di Bayer significa mettere sempre al centro la persona: il cittadino, il medico e il farmacista». Un assioma che attraversa l’operato dell’azienda, da 125 anni.

Alessandra Stoppini

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