
Lo studio è stato effettuato su un totale di 420 pazienti con insufficienza cardiaca cronica, ciascuno dei quali ha seguito la cura per un periodo di due anni. Alla metà dei pazienti sono state somministrate tre capsule da 100 mg di coenzima Q10 (Q10 Gold) al giorno, mentre l’altra metà ha ricevuto lo stesso quantitativo di capsule fittizie contenenti un placebo inattivo. In entrambi i gruppi i pazienti hanno quindi proseguito il trattamento con il regime piuttosto vasto di medicinali che viene solitamente prescritto in caso d’insufficienza cardiaca. Al termine dell’analisi, il primo gruppo ha registrato un calo dei decessi pari al 43%, e anche il numero di ospedalizzazioni risulta diminuito rispetto ai pazienti del gruppo-placebo. Secondo Mortensen, il coenzima Q10 potrebbe avere un ruolo fondamentale come futuro coadiuvante nella terapia convenzionale dell’insufficienza cardiaca. Anche in ragione del fatto che, nel corso dei due anni di somministrazione, non sono stati riscontrati effetti collaterali dovuti alla sostanza.
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