Il Decreto legislativo 26/2023 ha recepito la Direttiva europea Omnibus n. 2019/2161, una serie di norme applicate al commercio al dettaglio che riguardano anche le farmacie territoriali e i relativi e-commerce. Dal 1 luglio 2023 qualsiasi annuncio di sconti o promozioni dovrà essere gestito con una nuova prassi. I venditori – comprese le farmacie – saranno tenuti a presentare, oltre al prezzo ridotto, anche il prezzo di partenza, definito come il costo più basso applicato nei 30 giorni antecedenti all’applicazione dello sconto. Questo obbligo si estende specificamente anche alle vendite promozionali temporanee, che richiederanno la presentazione di ulteriori dettagli: oltre a indicare il prezzo scontato e quello iniziale, dovranno rendere noto anche la percentuale di sconto applicata.

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Applicazione anche per i farmaci acquistati direttamente dai cittadini

In una circolare inviata agli associati, Federfarma ha puntualizzato che «le presenti misure, in vigore dal 1° luglio 2023, in materia di riduzione dei prezzi, trovano applicazione anche per i farmaci acquistati direttamente dai cittadini, stante la possibilità prevista dall’art. 11, comma 8, del Decreto legge 1/2012 convertito con la Legge 27/2012, che consente alle farmacie di “praticare sconti sui prezzi di tutti i tipi di farmaci e prodotti venduti pagati direttamente dai clienti, dandone adeguata informazione alla clientela”». Dando uno sguardo alle Faq del ministero delle Imprese e del Made in Italy, si legge che «sono oggetto della nuova disciplina tutti gli annunci – effettuati tramite qualsiasi canale di distribuzione (sia nel negozio fisico che online) – che diano l’impressione ai consumatori di trovarsi di fronte a una diminuzione del prezzo di vendita di un determinato bene in uno specifico lasso di tempo, rispetto a quello precedentemente applicato dal venditore; si precisa che la norma in materia di annunci di riduzione di prezzo si applica solo ai beni e non ai servizi».

Previste le sanzioni legate a eventuali infrazioni

Sono previste sanzioni in caso di inadempimento delle disposizioni indicate: infrazioni sulla corretta esposizione dei prezzi potrebbero comportare penalità amministrative pecuniarie che oscilleranno tra € 516,46 e € 3.098,74. Sebbene l’adeguamento a queste nuove regole possa rappresentare una sfida, specie per chi fa ancora affidamento su sistemi tradizionali come le etichette cartacee, è un passo necessario verso una maggior tutela dei consumatori. L’esposizione chiara consente ai clienti di fare acquisti consapevoli, garantendo trasparenza nei confronti degli utenti finali. Alla luce di questa variazione normativa, si constata quanto possa diventare complesso aderire alle disposizioni regolamentari. Ciò è particolarmente vero nel caso in cui la gestione dei prezzi sia tuttora legata all’emissione di etichette cartacee. Dal punto di vista operativo, infatti, l’aggiornamento periodico delle etichette risulta essere un’attività che richiede un considerevole investimento di tempo, capace di generare inefficienze a livello gestionale e, potenzialmente, esporre i venditori a un rischio legale.

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