Amazon ha deciso di investire nel mercato multimiliardario (a livello globale) della vendita di farmaci. A riferirlo è l’emittente CNBC, che spiega come negli ultimi anni l’azienda abbia organizzato almeno un meeting nel suo quartier generale di Seattle per analizzare se ed in che modo fosse possibile entrare nel business.
La televisione americana cita due fonti anonime a conoscenza della questione, secondo le quali «alla luce dei trend relativi ai consumi, Amazon sta pensando seriamente di lanciarsi nel settore». Tuttavia, le stesse persone affermano che «l’operazione non è ancora stata completata» e che occorrerà ancora del tempo, anche e soprattutto in ragione del «complesso sistema di players già presenti nel comparto». Tuttavia, il colosso statunitense sembra essere particolarmente deciso, tanto da aver assunto «un nuovo manager al quale è stato affidato un team con il compito di formulare una strategia». Al contempo, sono stati «avviati confronti importanti anche con alcuni esperti del settore». Amazon ha già avviato di recente la vendita di strumentazioni e macchinari sanitari all’interno degli Stati Uniti, e sta procedendo a nuove assunzioni al fine di irrobustire il proprio team dedicato ad un “professional health care program”, «con l’obiettivo di essere sicura di soddisfare tutti i requisiti previsti dalle normative». In pratica, il gruppo avrebbe costituito una squadra dedicata allo studio di fattibilità, operativo e legale. Un articolo riportato dal Japan Times nello scorso mese di aprile aveva d’altra parte indicato che l’azienda ha avviato l’estensione sul territorio nipponico del proprio servizio “Prime Now” anche a medicinali e cosmetici, avvalendosi del supporto di partner locali. Sul sito internet giapponese di Amazon, tali prodotti sono inclusi nella categoria “farmaceutici” e le vendite, precisa la CNBC, «sono effettuate previa approvazione di un farmacista». D’altra parte, spesso il noto sito di commercio elettronico utilizza la strategia di testare un nuovo business in un singolo Paese, prima di generalizzarlo. Il settore farmaceutico, d’altra parte, fa gola: basti pensare che solamente negli Stati Uniti esso “vale” qualcosa come 4 miliardi di prescrizioni all’anno. Nel 2015, pazienti, compagnie d’assicurazione e altri soggetti hanno speso all’incirca 300 miliardi di dollari per i soli medicinali con obbligo di ricetta.
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