cloud-farmacia-cesare-marenna-farmacista-rurale-imgProseguiamo la nostra indagine sull’adozione di un sistema cloud in farmacia, per conoscere il giudizio, i dubbi e le domande aperte tra chi opera quotidianamente in farmacia, in modo da consentire a tutti di costruirsi un’opinione quanto più completa e informata possibile sulle sue applicazioni, i punti di forza e di debolezza percepiti. Abbiamo interpellato Cesare Marenna, farmacista nel Comune rurale di Amorosi, in provincia di Benevento.

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Quali sono secondo lei i vantaggi del cloud in farmacia?
Non penso ci siano enormi vantaggi. Forse uno è che non dovremmo più fare delle copie di backup, affidando la gestione dei dati a terzi, anche se personalmente io mi trovo bene a salvarli da me; i computer sono sempre più potenti e i nostri dati non sono così grandi da gestire e da salvare con un backup. Molte delle soluzioni offerte dal cloud sarebbero ugualmente raggiungibili se il farmacista avesse maggiori competenze informatiche; io ho molta passione e curiosità per la tecnologia, ma in effetti non si tratta di un caso molto frequente…

E gli svantaggi?
La mia farmacia è in un Comune rurale, non ho neanche l’adsl e una connessione a Internet certa. Questo è uno dei principali problemi per un sistema cloud, e per l’operatività quotidiana in generale. Abbiamo già fatto raccolte firme, richieste; abbiamo anche puntato sul wi-fi, ma non è affidabile in modo continuo.

Pensa che con il cloud per il farmacista ci sarebbe un effettivo risparmio e che il sistema sia semplice da usare?
Sicuramente farebbe risparmiare, perché con la gestione centralizzata si risparmia tempo. E credo che senza dubbio sia facile da usare.

Sa come funzioni l’utilizzo di un gestionale cloud in farmacia?
Non ho ancora avuto occasione di sperimentarlo.

Quali problemi pratici crede che risolva il cloud in farmacia?
Consentirebbe un risparmio di tempo, e i dati sensibili potrebbero essere gestiti in modo più sicuro da professionisti con competenze e tecnologie adeguate. E poi ci sarebbe anche un risparmio economico, in farmacia sarebbero sufficienti computer più leggeri.

Perché il farmacista dovrebbe scegliere il cloud in farmacia?
Fondamentalmente, io credo per non avere più la preoccupazione di perdere i dati, demandandoli a terzi.

I farmacisti secondo lei sono pronti ad assorbire questo tipo di cambiamento?
In realtà sono scettico. Ricordo le reticenze che ci sono state quando in farmacia sono stati introdotti i computer… Penso però che la strada sia quella, soprattutto con l’introduzione della ricetta elettronica, solo ci vorrà un po’ di tempo per assorbire la novità.

Crede che la “business continuity”, la necessità di adsl continua, che riguarda anche l’introduzione della ricetta elettronica, potrebbe essere un fattore critico? Le software house a favore del cloud parlano di operatività anche in modalità offline, rendendo comunque possibile lavorare i dati, spedendoli poi quando si ripristina la connessione.
La rete è un punto criticissimo, ho davvero molti dubbi su questo fronte. A noi è capitato di rimanere senza rete telefonica e Internet anche per un’intera settimana. Io ho dimestichezza con la tecnologia, non è quello il problema, sono appassionato, ma se non c’è copertura territoriale è la fine. La cosa mi preoccupa davvero. Buona parte del lavoro già lo facciamo in rete, ma deve funzionare, se no ci sono gli estremi per creare una situazione di concorrenza sleale. È chiaro che se ci sono problemi di operatività, i cittadini andranno in una farmacia del Comune vicino dove sia attiva l’adsl con continuità. Quello che mi chiedo è come faremo quando partirà la ricetta elettronica; credo che se non interverranno dei correttivi, ci potrebbero anche essere gli estremi per una denuncia all’Antitrust.

Ha timore di hackeraggi?
La paura c’è sempre, ma penso che i gestori più grandi siano anche più sicuri. Credo inoltre che come tipologia di dati sia meno “appetibile” per gli hacker rispetto al colpire, ad esempio, i server delle multinazionali o delle banche.

Ha fiducia nel trattamento dei dati, che appunto con un sistema cloud sarebbero affidati a soggetti terzi rispetto alla farmacia, anche se le software house assicurano che gli unici proprietari dei dati continuerebbero comunque a essere i farmacisti?
Ormai siamo già in rete, i nostri dati sono continuamente passibili di controlli da parte di terzi… Non credo che col cloud cambierebbe molto sul fronte della privacy.

Consiglierebbe dunque a un collega il sistema cloud?
Dovrei testarlo prima di consigliarlo o meno, ma sicuramente io entro l’anno lo proverò.

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