Uno studio condotto da Università e Spedali Civili di Brescia e presentato al Citicolina Day a Genova ha dimostrato che la somministrazione prolungata della molecola riporta alla normalità le vie colinergiche del cervello legate alle funzioni superiori come pensiero e ricordo. A fornire ulteriori dettagli sono gli stessi ricercatori, i quali hanno sottolineato che per la prima volta uno studio italiano pubblicato sulla rivista Frontiers in Neurology, «ha provato quello che si sospettava ma non era mai stato dimostrato su essere umano: che la citicolina, un precursore naturale dell’acetilcolina, permette di riportare alla normalità le vie colinergiche dopo l’ictus». Nell’evento che si è tenuto a Genova lo scorso febbraio sono stati discussi i risultati dello studio che ha utilizzato l’esame della Transcranial magnetic stimulation (Tms) su due gruppi di pazienti reduci da ictus durante l’arco di otto settimane. Secondo quanto rilevato «i risultati hanno portato alla formulazione di un ulteriore studio di 24 settimane, condotto dagli Spedali Civili di Brescia in collaborazione con l’Irccs Santa Lucia di Roma, per misurare gli effetti clinici e l’eventuale miglioramento dei test neuropsicologici». Secondo i ricercatori si tratta di «un esito che aprirebbe quindi le porte all’uso estensivo della citicolina nella terapia farmacologica durante il recupero e la riabilitazione del paziente colpito da ictus».

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Il ruolo della citicolina nei processi di neuroprotezione

Secondo quanto riferito dagli studiosi «già ora la citicolina è indicata nel trattamento di supporto delle sindromi parkinsoniane e il suo ruolo nei processi di neuroprotezione è studiato estensivamente. Dimostrarne l’efficacia clinica nel percorso di recupero da ictus e nel contrasto al deterioramento cognitivo avrebbe un significativo impatto socio-sanitario. In Italia, infatti, secondo i dati stimati dall’Istituto superiore di sanità (Iss) vi sono circa 1 milione di persone affette da demenza e circa 900 mila affette da una condizione a rischio definita come Mild Cognitive Impairment». Inoltre «secondo i dati del ministero della Salute, ogni anno si registrano nel nostro Paese circa 90.000 ricoveri dovuti all’ictus cerebrale, di cui il 20% sono recidive. Il 20-30% delle persone colpite da ictus cerebrale muore entro un mese dall’evento e il 40-50% entro il primo anno. Solo il 25% dei pazienti sopravvissuti a un ictus guarisce completamente, il 75% sopravvive con una qualche forma di disabilità, e di questi la metà è portatore di un deficit così grave da perdere l’autosufficienza».

«Inconfondibile recupero delle vie colinergiche»

Mauro Magoni, direttore dell’Unità Operativa di Neurologia Vascolare-Stroke Unit presso l’Azienda Ospedaliera Spedali Civili di Brescia, ha sottolineato che «il gruppo al quale è stata somministrata la citicolina ha dimostrato un inconfondibile recupero delle vie colinergiche rispetto al gruppo di controllo e, sebbene la misurazione riguardasse solo i processi cellulari e non gli eventuali effetti cognitivi, diversi pazienti hanno testimoniato di sentirsi meglio e più lucidi dopo il trattamento. Lo studio su un campione più ampio di pazienti affetti da ischemia cerebrale permetterà di valutare l’efficacia della citicolina nella stimolazione delle vie colinergiche e il possibile miglioramento delle funzioni cognitive».

Citicolina è in grado di agire a diversi livelli

Pietro Gareri, Head Physician Center for Cognitive Disorders and Dementia Catanzaro Lido presso l’Asp Catanzaro, ha confermato che «la citicolina si è già rivelata efficace nell’agire in terapie di combinazione contro il deterioramento cognitivo di natura sia vascolare che degenerativa, nel post trauma cranico, nel post stroke, nel glaucoma, nell’ambliopia e nelle sindromi parkinsoniane. Tutto questo è possibile grazie ai diversi meccanismi d’azione della citicolina, in primo luogo con un aumento della sintesi dell’acetilcolina e un corrispondente aumento della biosintesi dei fosfolipidi nella membrana delle cellule neuronali». Secondo Gareri «la citicolina è in grado di agire a diversi livelli, per esempio a livello mitocondriale, sulla sintesi di altri neurotrasmettitori, come la dopamina e la noradrenalina, e sui processi di generazione delle sinapsi. In più, la citicolina ha un ruolo importante nel contrastare alcuni processi degenerativi cellulari che vanno sotto il nome di apoptosi ovvero morte neuronale». Dunque, alla luce di quanto evidenziato «nella sua somministrazione cronica di 1 grammo al giorno, la citicolina si è, quindi, dimostrata efficace nel contrastare alcune patologie in ambito neurologico e geriatrico. In Spagna, è dispensata dal Servizio Sanitario Nazionale nel post stroke mentre in Italia è un farmaco a totale carico del paziente, anche per i pazienti post stroke, nel Parkinson e nel deterioramento cognitivo vascolare».

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