Nella cornice della manifestazione Pharmaevolution, l’Ordine dei Farmacisti di Catania propone il convegno “Certificazione e accreditamento – Le nuove sfide della professione”, che si terrà sabato 7 ottobre dalle ore 18 presso il centro fieristico Le Ciminiere del capoluogo siciliano. «L’approvazione del Ddl concorrenza produrrà un’accelerazione dei processi e dei rapporti tra tutte le componenti della filiera del farmaco – spiegano gli organizzatori – La farmacia indipendente, se vorrà mantenere l’attuale ruolo fiduciario verso il cittadino e migliorare l’eccellenza del livello qualitativo del servizio, dovrà innovarsi, rafforzare l’organizzazione di tutti i processi organizzativi e gestionali, e garantire prestazioni professionali di qualità». Obiettivo del corso è offrire ai partecipanti direttive e soluzioni per guardare al futuro. «La farmacia dovrebbe sviluppare nuove attività – dicono – tra le quali progetti di aggregazione tra le farmacie e tra i professionisti, certificazione e standardizzazione delle attività della farmacia e del farmacista, per rendere efficace il potenziale delle “reti”, validazione delle procedure ed accreditamento alla controparte pubblica o privata, richiesta di una remunerazione a fronte di una valutazione di efficacia dell’attività svolta». Introdurrà il convegno, presentando il tema, Claudio Distefano, del Consiglio Ordine dei Farmacisti della Provincia di Catania. A lui seguiranno le relazioni di Marco Alessandrini, amministratore delegato di Credifarma Spa, di Erika Mallarini, docente SDA Bocconi, e di Antonello Mirone, presidente di Federfarma Servizi. Concluderanno l’incontro gli interventi dell’On.
Michela Giuffrida, eurodeputata del Parlamento Europeo, e del Professor Giovanni Puglisi, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Catania. «I capitali, ancor prima dell’approvazione del Ddl Concorrenza – anticipa Alessandrini – sono entrati in farmacia, ma nel modo sbagliato, ossia come eccessivo capitale di debito sia verso gli istituti finanziari sia verso la distribuzione. La grande sfida che ci attente ora è quella di mettere in sicurezza la farmacia, liberandola in parte da quella componente di debito che oltre a precluderle una redditività adeguata, la sottopone a dei rischi indipendenti dalla volontà del farmacista stesso». «L’impatto della nuova normativa investirà tutte le componenti della filiera: farmacie, distribuzione intermedia e industria – aggiunge Mallarini – Si assisterà a un cambiamento dei rapporti di forza tra le parti ed alla comparsa di nuovi player con grande potere contrattuale come le retail clinic e le assicurazioni. Per rimanere competitive, le farmacie dovranno quindi innovare le politiche commerciali e di marketing e dovranno ridefinire le proprie strutture organizzative». «Con il nuovo scenario – dichiara infine Mirone – se si vogliono garantire e se possibile migliorare gli standard qualitativi offerti dalle farmacie italiane, indipendentemente dalla loro dimensioni e dalla loro posizione sul territorio, è indispensabile procedere rapidamente verso forme aggregative che consentiranno a tutti i titolari di farmacia di confrontarsi senza timore con catene di farmacie di proprietà di un unico soggetto, forti di importanti risorse finanziarie e pienamente coordinate nella loro attività».
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