
Michela Giuffrida, eurodeputata del Parlamento Europeo, e del Professor Giovanni Puglisi, Presidente dell’Ordine dei Farmacisti della provincia di Catania. «I capitali, ancor prima dell’approvazione del Ddl Concorrenza – anticipa Alessandrini – sono entrati in farmacia, ma nel modo sbagliato, ossia come eccessivo capitale di debito sia verso gli istituti finanziari sia verso la distribuzione. La grande sfida che ci attente ora è quella di mettere in sicurezza la farmacia, liberandola in parte da quella componente di debito che oltre a precluderle una redditività adeguata, la sottopone a dei rischi indipendenti dalla volontà del farmacista stesso». «L’impatto della nuova normativa investirà tutte le componenti della filiera: farmacie, distribuzione intermedia e industria – aggiunge Mallarini – Si assisterà a un cambiamento dei rapporti di forza tra le parti ed alla comparsa di nuovi player con grande potere contrattuale come le retail clinic e le assicurazioni. Per rimanere competitive, le farmacie dovranno quindi innovare le politiche commerciali e di marketing e dovranno ridefinire le proprie strutture organizzative». «Con il nuovo scenario – dichiara infine Mirone – se si vogliono garantire e se possibile migliorare gli standard qualitativi offerti dalle farmacie italiane, indipendentemente dalla loro dimensioni e dalla loro posizione sul territorio, è indispensabile procedere rapidamente verso forme aggregative che consentiranno a tutti i titolari di farmacia di confrontarsi senza timore con catene di farmacie di proprietà di un unico soggetto, forti di importanti risorse finanziarie e pienamente coordinate nella loro attività».
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