Nel 1921 la scoperta dell’insulina da parte dei medici Frederick Grant Banting, John James Richard Macleod e Charles Best James Collip ha rivoluzionato la vita delle persone migliorando l’esistenza a milioni di individui in tutto il mondo. Nel 2021 Bologna riconosce il ruolo fondamentale di questa molecola intitolandole un parco pubblico in occasione del centenario. Fu proprio Banting, in un discorso pronunciato in occasione della consegna del Nobel per la Medicina conseguito nel 1923 per la scoperta, a sottolineare che «l’insulina non è una cura per il diabete» ma «un trattamento che consente al diabetico di bruciare carboidrati a sufficienza, in modo che proteine e grassi possano essere aggiunti alla dieta in quantità sufficienti per fornire energia per gli oneri economici della vita. Dei centotrenta bambini trattati con insulina, centoventi sono ancora vivi, mentre dei 164 che non hanno ricevuto insulina, ci sono 152 morti. Dei centoventi ancora in vita, il quaranta percento non ha aumentato o ha addirittura diminuito la propria insulina».

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«La cura del diabete parte da qui»

I promotori dell’iniziativa spiegano che «la titolazione del parco valorizza la Città di Bologna, sede del più antico ateneo del mondo e di importanti istituti di ricerca scientifici in quanto è il primo e unico del genere, non ve sono altri a livello mondiale, e rappresenta un tassello importante all’interno di un percorso volto a costruire connessioni, ponti, difendere la vita e abbattere i muri, visibili e invisibili, che impediscono il dialogo sincero e la vera comunicazione tra le persone e le comunità, per far crescere la conoscenza e riconoscenza, speranza trasformandola in realtà. La via migliore verso la cura, le cure per il diabete parte da qui, dalla consapevolezza che insieme, forti delle energie espresse dall’intera comunità e dalla voglia far crescere il seme e la buona pianta della ricerca scientifica per il bene di tutti».

Vasto terreno da esplorare

Salvatore Santoro, presidente dell’Associazione per l’aiuto ai giovani diabetici di Bologna, spiega che «a cento anni dalla scoperta dell’insulina abbiamo bisogno di scienza, di ricerca per la cura per vivere meglio nella vita. La scienza è lo strumento migliore che abbiamo per capire il mondo. Quindi oltre il parco c’è un vasto terreno da esplorare, e l’impegno che stimola Bologna va oltre questa data storica e volta a far diventare l’intera città e area metropolitana un luogo chiave e centrale nella cura del diabete tipo 1 per la ricerca in questo campo, anche perché, a seguito della pandemia da Covid-19 i nuovi casi di diabete si sono quadruplicati e occorre arrestare una pandemia nella pandemia».

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