La creazione da parte dell’Agenzia italiana del farmaco di un tavolo tecnico sulle indisponibilità dei farmaci ha dato il via a diverse iniziative che hanno individuato nel tempo soluzioni concrete per prevenire e ridurre la carenza e l’indisponibilità di medicinali. Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio Qualità dei prodotti e Contrasto al Crimine Farmaceutico dell’AIFA, illustra a FarmaciaVirtuale.it i risultati ottenuti negli anni e l’attuale scenario italiano. Secondo Di Giorgio «in Italia le carenze si concentrano su prodotti per i quali abbiamo disponibilità di alternative, e si riesce a supplire con le importazioni alla maggior parte delle altre casistiche. Ci sono poi alcuni casi più complessi per i quali è stato necessario attivare meccanismi straordinari. In questo periodo sicuramente la sofferenza più forte è quella del Micropam, per il quale avevamo già disposto una serie di iniziative straordinarie attraverso importazioni, ricorso alla galenica e supporto alle Regioni in una serie di attività per tutelare i pazienti». Più nel dettaglio, Di Giorgio sottolinea come «per questa specifica situazione, che crea grande disagio, stiamo cercando di costituire un meccanismo, applicato per la prima volta, di importazione centralizzata verso le strutture regionali a beneficio del territorio. Non si tratta quindi della consueta importazione a favore della farmacia ospedaliera, ma di quella territoriale. È un esperimento complesso, ma stiamo discutendo con le Regioni per renderlo rapidamente operativo».
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Risultati positivi grazie al lavoro di squadra
Di Giorgio mette in luce un aspetto che ha caratterizzato da subito il tavolo tecnico sulle indisponibilità, ovvero la sinergia tra parti diverse che, cooperando tra loro, sono riuscite a raggiungere risultati importanti. «Le misure che mettiamo in campo abitualmente riescono in genere a prevenire o arginare le difficoltà legate alle carenze dei farmaci. Nei casi particolarmente critici, come quello del Micropam, collaboriamo costantemente con aziende, produttori e clinici per ridurre il più possibile i disagi dei pazienti. Fin dalla sua nascita, il tavolo tecnico ha voluto espressamente lavorare per rispondere alle esigenze dei cittadini, e lo abbiamo fatto riunendo amministrazioni pubbliche, aziende private, distributori e altri interlocutori che sono andati spesso al di là delle rispettive competenze, creando una sinergia positiva che ha permesso di trovare soluzioni concrete per tutelare il paziente».
Italia esempio positivo per l’Europa
Ripercorrendo gli anni di attività del tavolo tecnico sulle indisponibilità, fondato dall’AIFA nel 2015, Di Giorgio spiega che molti aspetti oggi dati per acquisiti, non lo erano affatto all’origine dell’iniziativa. In particolare «siamo arrivati alla distinzione tra il concetto di carenza produttiva e disfunzione distributiva dopo un intenso lavoro fatto sui furti di farmaci, che ci ha costretto a effettuare un grande approfondimento sulle dinamiche della distribuzione e su alcune disfunzioni che oggi sono ben note ma all’epoca non erano state identificate. È stato un lungo processo, durante il quale ci siamo confrontati con fenomeni di rastrellamento di prodotti rubati o di farmaci legali che venivano acquisiti in maniera irregolare e sottratti al nostro mercato per essere venduti altrove. Con l’intento di andare alla radice del problema, abbiamo coinvolto aziende e distributori, che hanno dato un grande contributo a tutte le iniziative del tavolo tecnico. Credo che con il tavolo delle indisponibilità siamo riusciti a creare uno spazio dove abbiamo fatto sinergia. Tutti hanno toccato con mano che è un modello sociale che funziona e che insieme si va più lontano. Non a caso l’Italia guiderà il progetto europeo sulle carenze, un importante riconoscimento del valore e dell’efficacia del lavoro svolto finora».
Il link all’intervista integrale.
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