Rispetto al 2023, la situazione delle carenze dei farmaci in Italia ha registrato un’evoluzione positiva, grazie anche alle misure messe in atto a livello europeo e nazionale. È quanto emerso da un’intervista di FarmaciaVirtuale.it a Domenico Di Giorgio, dirigente dell’Ufficio qualità dei prodotti e contrasto al crimine farmaceutico dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). In particolare, la gestione degli stock e il dialogo continuo tra Aifa e titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio ha permesso di tenere sotto controllo le crisi che si erano verificate nel 2022 e all’inizio del 2023, soprattutto per quanto riguarda gli antibiotici e alcuni farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans). Ciò nonostante, come evidenziato dal dirigente Aifa, si sono verificate crisi specifiche per alcuni prodotti, come il Creon, per il quale è stato necessario gestire un contingentamento ancora in corso.
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Il ruolo attivo delle farmacie nelle carenze
Nell’intervista disponibile a questo link, Di Giorgio ha ricordato il ruolo centrale delle farmacie, mettendo in luce i benefici del modello italiano di controllo della distribuzione, considerato un punto di riferimento a livello europeo. L’Italia, infatti, con il suo bagaglio di conoscenze sul tema e per la collaborazione nella rete, guida i progetti europei in questo ambito. Le ricerche condotte nella joint action europea hanno confermato che il dialogo continuo tra tutti gli attori della filiera, dalle amministrazioni centrali e regionali alla rete distributiva, passando per i clinici e le associazioni dei pazienti, è fondamentale per trovare soluzioni efficaci.
Evitare ritardi nell’accesso alle terapie per i pazienti
Come spiegato da Di Giorgio, in Italia, il dialogo tra gli interessati ha una lunga storia, a partire dal tavolo tecnico sulla disponibilità dei farmaci istituito nel 2014, fino ai tavoli aperti al ministero della Salute negli ultimi anni. Ciò ha garantito l’integrazione di tutte le componenti della filiera e il trasferimento più efficace delle informazioni ai pazienti. Le misure tecniche – si citano il contingentamento, la distribuzione per conto, l’importazione dall’estero, la produzione galenica e la produzione attraverso il farmaceutico militare – diventano più efficienti con gli strumenti messi in piedi nei tavoli Aifa. L’obiettivo principale, secondo Di Giorgio, resta evitare ritardi nell’accesso alle terapie per i pazienti.
Formazione per rafforzare la capacità di risposta alle crisi
Conta sempre di più anche la formazione dei farmacisti a contatto con il pubblico. Di Giorgio ha spiegato che l’Agenzia sta lavorando proprio in questi mesi a un progetto di promozione delle conoscenze a livello territoriale, con la predisposizione di documenti, linee guida e protocolli operativi, che poi saranno diffusi agli operatori della filiera. L’impegno, come evidenziato da Di Giorgio nella video-intervista, intende far luce sulle competenze necessarie per gestire in maniera efficace le carenze. Tra queste, la messa a disposizione dei pazienti di informazioni chiare e tempestive. Secondo Di Giorgio, infatti, investire nella formazione dei farmacisti significa rafforzare la capacità di risposta alle crisi per un servizio di alta qualità ai cittadini, anche – e soprattutto – nei momenti di difficoltà.
Si rimanda alla video-intervista integrale disponibile aprendo questo link.
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