Ogni nuovo anno che comincia è una buona occasione per tracciare un bilancio di come è andato quello appena trascorso. È il caso dei carabinieri del Nas che hanno tirato le somme del 2018 a proposito di «lotta alle frodi, sofisticazioni e contraffazioni nel settore dell’alimentazione e alle anomalie presenti nel sistema di erogazione dell’assistenza sanitaria, assistenziale e farmaceutica», ottenendo brillanti risultati, in collaborazione con il ministero della Salute e con il supporto specialistico fornito dagli organi dipendenti dal Dicastero (Istituto Superiore di Sanità, Uffici periferici e doganali, Istituti Zooprofilattici Sperimentali).

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Tuttavia, nonostante gli ottimi esiti, a sconfortare è lo spaccato dell’Italia “illegale” chiaramente orientato al raggiungimento di fini lucrativi sul bisogno di salute dei pazienti, in barba alla legislativa vigente. Ciò anche per il settore farmaceutico-sanitario, con particolare attenzione alle aziende della filiera, comprese le farmacie, alle ditte di distribuzione e vendita di cosmetici ed integratori, risultate non conformi alle prescrizioni della normativa vigente. Ebbene, i militari del Nas hanno fatto sapere che durante l’intero 2018 «sono stati sequestrati 492mila confezioni di farmaci e 6mila di dispositivi medici irregolari, mentre 370 sono state le strutture sanitarie, assistenziali e della filiera del farmaco oggetto di chiusura e sequestro a causa di importanti criticità di funzionamento».

Numeri certamente di non poco conto a cui vanno aggiunti gli interventi operati nel «mondo della sanità pubblica e privata», ovvero quello delle «professioni sanitarie» ed alla «corretta erogazione delle prestazioni da parte delle figure sanitarie rappresentate da medici e dentisti, farmacisti, infermieri e altre professioni sanitarie e socio-assistenziali». A tal proposito i militari hanno sottolineato che «sono stati eseguiti 3.195 accertamenti di tipo ispettivo ed investigativo, determinando l’esecuzione di 25 arresti di figure gravitanti nel settore sanitario e farmaceutico nonché il deferimento all’Autorità giudiziaria di ulteriori 1.429 persone per reati contro la Pubblica Amministrazione (peculato, truffa al Servizio Sanitario pubblico ed assenteismo, corruzione e concussione, abuso d’ufficio, esercizio abusivo della professione e mancanza di titoli abilitanti) che hanno consentito l’emersione di gravi situazioni di illecito condotte da dirigenti e professionisti operanti nella Sanità Pubblica». Tra queste, degna di nota è «l’esecuzione da parte del NAS di Milano, lo scorso giugno, di 14 misure cautelari detentive per reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni del Servizio Sanitario Nazionale e ricettazione di farmaci successivamente inviati all’estero», ma anche quella relativa «all’applicazione di 11 misure cautelari detentive, eseguite nei confronti di dirigenti medici ed universitari nonché operatori del settore farmaceutico dal NAS di Parma che, nella medesima indagine, ha deferito ulteriori 36 persone, tutte coinvolte nella indebita prescrizione di farmaci e nella realizzazione di corsi formativi fittizi, al fine di avvantaggiare aziende farmaceutiche e promuovere assunzioni di favore in ruoli sanitari ed accademici».

Un focus apposito riguarda invece la «vigilanza telematica» dedicata al commercio on-line di prodotti farmaceutici, compresi «alimenti e bevande, medicinali, fitofarmaci, cosmetici, integratori, dispositivi medici e sigarette elettroniche», su cui è stata intensificata l’attività di repressione. A tal proposito, i Nas hanno rilevato che gran parte dei 650 siti web analizzati, «hanno registrato non conformità nella metà dei casi», ed hanno permesso di «individuare la vendita di medicinali su canali totalmente illegali ed anonimi» e «accertare l’offerta on-line di medicinali da parte di 80 imprese riconosciute della filiera, ma con modalità non ammesse».

Di più grande portata è stata invece l’operazione Pangea, giunta all’undicesima edizione, coordinata a livello internazionale da Interpol, Europol e Organizzazione Mondiale delle Dogane, che ha consentito di intercettare «oltre 2.253 spedizioni, bloccandone 1.126 e sequestrandone il contenuto in farmaci per un valore di 242mila dollari, risultati irregolari poiché importati sul territorio nazionale in assenza di autorizzazione, privi di adeguate condizioni di conservazione o vietati dalla normativa antidoping».

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