La provincia di Bolzano ha introdotto sul proprio territorio la dispensazione attraverso le farmacie territoriali delle preparazioni a base di cannabis. Esse, ha spiegato infatti l’ente locale, sono utili in quanto «riducono il dolore, aumentano l’appetito, rilassano la muscolatura e trovano applicazione per malattie come la sclerosi multipla e la sindrome di Tourette», così come «per le malattie oncologiche, il glaucoma, l’HIV e la classica terapia del dolore». Arno Kompatscher, presidente della provincia, ha inoltre spiegato che la spesa sarà a carico del servizio sanitario.
Il farmacista Marco Ternelli osserva in merito che «l’Alto Adige non è la prima regione a muoversi in questo senso. L’Emilia-Romagna, per fare un esempio, ha stanziato un milione di euro per tale progetto. La provincia di Bolzano non ha fatto altro che attuare una norma contenuta nella legge n. 172 del 4 dicembre 2017, entrata in vigore il 6 dicembre». Il problema, però, è duplice: da una parte legato al fatto che non tutte le regioni hanno già provveduto ad adeguarsi alla normativa. Il secondo è che quest’ultima fornisce delle indicazioni precise in termini di indicazioni terapeutiche, ma non in merito alle modalità di dispensazione: «Ad oggi – prosegue Ternelli – non tutte le regioni, tra quelle che hanno legiferato in materia, hanno previsto le medesime indicazioni per i trattamenti. In Emilia Romagna, ad esempio, la mutualità è legata unicamente al dolore neuropatico resistente e a quello derivante da sclerosi multipla. Mentre l’Alto Adige, ad esempio, avendo approvato la disciplina solo ora, si è conformato alle nuove disposizioni di legge fornendo indicazioni più ampie. Chiaro che anche l’Emilia-Romagna dovrà modificare la normativa regionale, ma per ora la situazione è questa». Inoltre, come detto, la legge rende uniforme sul territorio nazionale l’indicazione per i trattamenti, ma le regioni potranno ancora scegliere se utilizzare la rete delle farmacie territoriali oppure mantenere la “diretta”. «In alcuni casi – conclude il farmacista – basterà una prescrizione del medico e si potrà chiedere ad un farmacista preparatore di allestire il prodotto. In altri alcuni pazienti che magari abitano a parecchi chilometri di distanza dal primo ospedale non potranno far altro che mettersi al volante. È, più in generale, il problema della diretta, che genera differenze importanti tra regioni e regioni».
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