Le forniture di Cannabis in Italia sono molto inferiori rispetto alle stime sul fabbisogno terapeutico del Paese indicate dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Una carenza, secondo Marco Ternelli, farmacista preparatore, annunciata e prevedibile, che ha costretto molti pazienti a interrompere le terapie o a non poterle nemmeno iniziare. «La disponibilità di Cannabis tra la metà del 2020 e la metà del 2021 è notevolmente diminuita – dichiara Ternelli a FarmaciaVirtuale.it -, situazione che si poteva facilmente prevedere, visto l’andamento delle importazioni. A metà 2020, infatti, c’erano già le prime avvisaglie che lasciavano intuire che ci saremmo presto trovati a fronteggiare una grande carenza». Questo perché i quantitativi di Cannabis importati dall’Olanda, principale fornitore per l’Italia, hanno iniziato a decrescere per minore disponibilità, ma il fabbisogno italiano intanto è aumentato significativamente.

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Forniture dimezzate già nel 2020

«La fornitura di Cannabis dall’Olanda – riferisce il farmacista – è arrivata a novembre 2020 dimezzata rispetto alle quantità previste. In seguito, non ci sono stati altri approvvigionamenti fino a febbraio 2021. Da allora fino a giugno-luglio 2021, l’Italia ha ricevuto tre nuove forniture, di cui la prima completa, ma le altre due ridotte del 50-60%. Paradossalmente il fabbisogno è aumentato, sempre più medici prescrivono terapie a base di Cannabis, previste e rimborsate dalle Regioni. Un sistema che funzionerebbe bene, se le disponibilità di questa sostanza fossero adeguate al fabbisogno». Ternelli precisa anche che, sebbene esistano diverse varietà di Cannabis, non tutte sono indicate per ogni tipo di terapia ed è quindi fondamentale avere a disposizione tutte le tipologie necessarie. Pare invece che, bandi non adeguati e problemi burocratici, abbiano ostacolato l’arrivo in Italia di alcune varietà.

«I bandi tengano conto del fabbisogno»

Come spiega Ternelli, l’Oms stabilisce il fabbisogno di Cannabis annuale per ogni paese, ma poi le richieste si effettuano tramite importazione dell’Olanda e tramite bandi predisposti dai ministeri della Salute nazionali. «Per il 2020 – sostiene il farmacista – l’Oms aveva indicato per l’Italia un fabbisogno di due tonnellate, salite a tre tonnellate nel 2021. Eppure nel 2021, nelle condizioni attuali, arriverà il 35-40% di tale quantità. Attualmente sono solo tre i fornitori di Cannabis per l’Italia: l’Olanda, da cui s’importa l’80%, circa 900 Kg, il Canada (passando per la Germania), da cui arrivano circa 200 Kg e il farmaceutico militare, che nel 2019 ha prodotto 150 Kg. Siamo quindi molto al di sotto del necessario. A mio avviso, parte del problema sta nei bandi, nei quali si richiedono quantitativi molto inferiori al fabbisogno e che andrebbero rivisti quanto prima. Ormai il 2021 è andato perso per molte terapie, qualsiasi misura si mettesse in campo non sarebbe abbastanza veloce per far arrivare le forniture entro la fine dell’anno. Una situazione che si poteva prevedere e prevenire».

Il video dell’intervista integrale è disponibile aprendo questo collegamento.

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