Federfarma riferisce quanto stabilito dal ministero della Salute in merito all’approvvigionamento di cannabis a uso medico che da tempo risulta difficoltoso. Monitorando e cercando soluzioni a questa problematica, la Federazione si è rivolta direttamente al Ministero, che ha stabilito di aumentare le importazioni dall’estero, come si legge nella nota prot. n. 84563 del 24 novembre 2021: «Tenuto conto dell’aumento della richiesta nazionale di cannabis a uso medico, al fine di garantire ai pazienti l’accesso alle cure, altresì per consentire un ulteriore ampliamento della capacità produttiva nazionale, il ministero della Salute ha chiesto allo Stabilimento chimico farmaceutico militare (Scfm) di completare le attività previste e finanziate dalla citata legge n. 172 del 2017, nonché di aumentare l’importazione dall’estero di cannabis a uso medico con gli ulteriori fondi stanziati dall’articolo 1, comma 474, della legge 30 dicembre 2020, n. 178».

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Gli approvvigionamenti per il biennio 2021-2022

Quanto agli approvvigionamenti per questo e il prossimo anno, la nota ministeriale precisa che «per gli anni 2021 e 2022 è stata rinnovata, ulteriormente incrementata, la richiesta di quota di cannabis a uso medico che il ministro della Salute provvede a chiedere formalmente al ministro olandese a conferma della quota messa a disposizione per l’Italia, in base alla capacità produttiva olandese. L’Scfm, inoltre, può produrre, in base alle proprie capacità produttive, quantità di cannabis in misura corrispondente alle stime del fabbisogno nazionale. Lo Stabilimento importa cannabis a uso medico, produce cannabis di grado farmaceutico, evade le richieste che le farmacie presentano per l’approvvigionamento di materiale vegetale a base di cannabis da destinare a preparazioni magistrali, che le stesse dispensano a pazienti con prescrizione medica non ripetibile redatta ai sensi della legge n. 94/98».

Previsto maggior coinvolgimento Regioni

Consapevole delle ricorrenti difficoltà nell’approvvigionamento di cannabis a uso medico, il ministero della Salute aveva svolto due anni fa un’indagine allo scopo di verificare le specifiche esigenze regionali. L’esito è comunicato nella circolare, in cui si dice: «In riferimento alla verifica di due anni fa, il Ministero ha raccolto i questionari, compilati da sole dodici Regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano. Il questionario aveva la finalità di fotografare le diverse esigenze regionali dell’epoca, quali rappresentazioni delle istanze dei pazienti poste al centro delle attività, allo scopo di programmare la produzione e distribuzione da parte dello Stabilimento chimico farmaceutico militare di Firenze. Al fine della piena attuazione dell’art. 18 quater della legge n. 172/2017, è in valutazione un maggiore coinvolgimento delle regioni affinché possano ricoprire un ruolo propositivo».

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