
Giovedì 19 maggio Calenda ha incontrato per la prima volta, presso il ministero da lui diretto, i relatori del testo Salvatore Tomaselli (Pd) e Luigi Marino (Ap). Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Il Sole 24 Ore Radiocor Plus, il ministro «interpellato a margine di un convegno a Palazzo Madama, sulla intenzione di inserire temi “nuovi” nel provvedimento, lo ha escluso, sottolineando che “l’intenzione è di chiudere quello che è stato iniziato. Bisogna sempre chiudere quello che è stato iniziato”».
In questo senso, non sembra essere stato raccolto l’appello lanciato ieri dal Movimento nazionale liberi farmacisti, che ha ribadito la richiesta di inserire nel disegno di legge la liberalizzazione della vendita dei farmaci di fascia C. Calenda si dice orientato a lasciare il testo invariato rispetto alla versione attuale. L’iter di approvazione potrebbe così subire un’accelerazione: il provvedimento potrebbe così ottenere il via libera da parte del Senato nelle prossime settimane. Da valutare però i tempi della seconda lettura che verrà effettuata alla Camera, passaggio necessario in ragione del fatto che il testo che sarà approvato da Palazzo Madama non risulterà identico a quello che nel corso del 2015 era stato licenziato da Montecitorio.
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.
