È stata presentata a Roma lunedì 24 giugno 2024 la decima edizione dello STADA Health Report. Si tratta di uno studio rappresentativo condotto dall’istituto di ricerca di mercato Human8 per conto di STADA Arzneimittel Ag, impresa farmaceutica con sede a Bad Vilbel, in Germania. Il lavoro, che ha coinvolto circa 46mila persone in 23 paesi europei da febbraio a marzo 2024, ha rilevato un preoccupante calo della soddisfazione nei confronti dei sistemi sanitari. Per il quarto anno consecutivo, si è registrata la diminuzione della fiducia nelle strutture sanitarie. Ciò nonostante, è aumentata l’attenzione individuale verso la salute delle persone, sia fisica che mentale.

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Capire, affrontare e invertire

Presente all’evento di presentazione Peter Goldschmidt, CEO di STADA, il quale ha evidenziato che «con lo STADA Health Report 2024, gli europei ancora una volta si sono pronunciati: la soddisfazione per l’assistenza sanitaria è peggiorata per il quarto anno consecutivo, una tendenza allarmante che noi, insieme ai responsabili politici, alle autorità regolatorie, ai medici e ai farmacisti, dobbiamo capire, affrontare e invertire». Secondo Goldschmidt è «incoraggiante vedere persone di ogni genere, background e fasce d’età che si adoperano per prendersi cura della loro salute, sia fisica che mentale».

Butti: «Orgogliosi di presentare i risultati in Italia»

Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group, ha espresso soddisfazione per la pubblicazione del report e per la presentazione in Italia della decima edizione. Secondo Butti il report è «una risorsa utile a comprendere le dinamiche attuali della salute in Europa e per identificare le aree in cui è necessario intervenire. Siamo orgogliosi di poter contribuire a questa discussione e di presentare i risultati in Italia, Paese che ha sempre dimostrato grande attenzione alla salute e al benessere dei suoi cittadini».

Insoddisfazione crescente per i sistemi sanitari

Venendo agli highlights dello studio, il 56% degli europei si è dichiarato insoddisfatto del proprio sistema sanitario, dato che segna un nuovo minimo storico. Le principali cause di malcontento sono la difficoltà di accesso alle visite mediche, la qualità dei servizi offerti, la carenza di personale e una generale sfiducia nei confronti dei responsabili politici del settore sanitario. Tra i paesi partecipanti al sondaggio, l’Ungheria ha registrato il livello più alto di insoddisfazione (72%), seguita da Kazakistan (67%) e Serbia (65%). Rispetto al 2023, i cali più significativi si osservano nel Regno Unito (-11 punti percentuali), in Kazakistan (-10 punti percentuali) e in Germania (-8 punti percentuali).

Fiducia nella medicina convenzionale e attenzione alla salute

Nonostante l’insoddisfazione diffusa, la fiducia nella medicina convenzionale è aumentata in modo significativo, raggiungendo il 69% degli europei che dichiarano di fidarsi pienamente o in larga misura di essa. Finlandia (84%) e Spagna (82%) si distinguono come i paesi più fedeli alla medicina tradizionale. In tale contesto, i consigli degli operatori sanitari, come medici e farmacisti, assumono un valore inestimabile per il 48% degli europei. Di fronte alle carenze del sistema, l’89% delle persone in Europa adotta almeno una misura per migliorare il proprio benessere complessivo. Tra queste l’attività fisica regolare, i controlli preventivi e l’assunzione di integratori alimentari.

Solitudine e salute mentale: una sfida per i giovani

Sebbene la maggioranza degli europei si dichiari felice (67%), la salute mentale auto-valutata è leggermente peggiorata rispetto al 2023. In particolare, il 52% degli intervistati sperimenta sentimenti di solitudine, un fenomeno che colpisce soprattutto la fascia d’età tra i 18 e i 34 anni (63%). I giovani indicano il lavoro come principale causa di solitudine e chiedono un migliore equilibrio tra vita professionale e privata per affrontare il problema. Lo STADA Health Report 2024 ha proposto anche soluzioni concrete per le diverse aree problematiche, invitando gli attori del settore sanitario a collaborare per invertire tale preoccupante tendenza.

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