integratori alimentari nasI carabinieri del Nucleo anti-sofisticazioni di Bologna hanno effettuato un’operazione nel corso della quale hanno proceduto al sequestro di integratori alimentari irregolari. A darne notizia è il ministero della Salute che spiega come «in una località della provincia ferrarese, nell’ambito delle attività di vigilanza e controllo sui prodotti alimentari destinati ad un’alimentazione particolare, sono state sequestrate amministrativamente oltre 1.800 confezioni di integratori alimentari con etichetta irregolare». Si tratta, tra l’altro di prodotti che venivano «pubblicizzati in maniera ingannevole per il consumatore». I militari hanno ritrovato le confezioni «all’interno di un esercizio commerciale, sede altresì di società di distribuzione per il mercato italiano». I prodotti oggetto di sequestro, infatti «riportavano indicazioni riguardanti la salute individuale, quali la percentuale o entità della perdita di peso, non consentite per legge. Al rappresentante legale è stata contestata una sanzione amministrativa di 10.000 euro».

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Come riportato ai propri lettori da FarmaciaVirtuale.it, alla metà di novembre gli stessi Nas hanno effettuato «una vasta e articolata campagna di controllo delle vendite online. Tramite, in particolare, «il Reparto Operativo Centrale, il Nucleo AIFA e i nuclei territoriali». Essa ha consentito di accertare «243 esiti non conformi, pari al 51% delle aziende ispezionate». In tre mesi di monitoraggio, «su oltre 650 siti web sono state rilevate criticità nell’offerta online di prestazioni mediche da parte di soggetti non abilitati all’esercizio della professione sanitaria e la conseguente denuncia all’Autorità Giudiziaria di due persone con l’accusa di tentato esercizio abusivo della professione sanitaria».

Più nello specifico, particolari criticità erano emerse nell’ambito della vendita dei farmaci online: «Le verifiche mirate al controllo della filiera hanno consentito di rilevare 153 situazioni non regolari. In particolare, il fenomeno più preoccupante riguarda farmaci venduti su canali totalmente illegali e anonimi, con altissimo rischio per l’acquirente».

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