bollini sulle confezioni dei farmaci«Attualmente, sul mercato, la quasi totalità delle confezioni di farmaci è etichettata con un bollino farmaceutico il cui numero progressivo OCRB stampato sul supporto siliconato non risulta indelebile», come invece stabilito dal decreto del ministero della Salute del 30 maggio 2014, che ha introdotto nuove regole per i bollini sulle scatole dei medicinali per garantire maggiore sicurezza e contrastare le possibili frodi ai danni della salute pubblica, del Sistema sanitario nazionale e dell’erario. Il bollino dovrebbe infatti consentire la tracciabilità della confezione, scongiurando il pericolo di contraffazione o duplicazione fraudolenta dei farmaci e dei conseguenti rimborsi. La denuncia arriva dal deputato di Forza Italia Paolo Russo, che ha presentato un’interrogazione indirizzata al ministero della Salute. «l’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato ha assegnato recentemente, attraverso gara pubblica, l’appalto per undici impianti di stampa di bollini farmaceutici, che però sembra che non garantiscano l’indelebilità del numero targa; nonostante questo grave deficit, alcuni di tali impianti sarebbero stati collaudati con esito positivo», afferma Russo, «l’Ipzs starebbe elaborando soluzioni tecniche che non sarebbero di rapida applicazione per porre rimedio al grave problema, con la necessità di investimenti aggiuntivi».

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Al deputato azzurro ha risposto il sottosegretario alla Salute Vito De Filippo, che sottolinea come il ministero della Salute abbia il compito di definire i requisiti tecnici del bollino farmaceutico e le modalità della sua adozione, mentre la produzione spetta all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, che è sotto la vigilanza del ministero dell’Economia. «Il ministero della Salute – spiega De Filippo –, appena ricevuta la segnalazione da parte della ditta Nuceria, il 26 ottobre 2015, relativa al problema della cancellazione del numero progressivo in chiaro della confezione presente sullo strato intermedio del bollino, ha provveduto a richiedere chiarimenti e dimensione del fenomeno all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato. Siamo, pertanto, in attesa di ricevere le indicazioni da parte del medesimo istituto». Per comprendere la questione è bene ricordare che i bollini devono essere realizzati su supporto di sicurezza a tre strati: lo strato inferiore è eliminato al momento dell’applicazione sulla confezione esterna del medicinale; lo strato intermedio, opportunamente trattato per garantirne l’originalità, riporta il numero progressivo della confezione in chiaro e ha caratteristiche di adesività tali da assicurare la permanenza del bollino sul confezionamento per tutto il periodo di validità del medicinale e da garantire il deterioramento del bollino se si tentasse di rimuoverlo. Lo strato superiore, infine, riporta tutte le indicazioni obbligatorie e viene rimosso per erogazioni a carico del Servizio sanitario nazionale. Tali indicazioni sono il codice di Autorizzazione all’immissione in commercio riportato sia in chiaro che per la lettura automatica; denominazione del medicinale, dosaggio, forma farmaceutica e numero di unità posologiche; titolare dell’Autorizzazione all’immissione in commercio; numero progressivo riportato sia in chiaro che per la lettura automatica. «Il problema dell’identificazione della confezione a fronte della cancellazione del numero progressivo sullo strato intermedio – sottolinea De Filippo – si pone solo per le confezioni prive dello strato superiore; per questa ragione, la disfunzione segnalata ha ricadute sulla rintracciabilità di confezioni fuoriuscite dal canale distributivo legale. Proprio a tale fine, ribadisco che il ministero si è prontamente attivato per acquisire tutte le informazioni sul caso».

De Filippo ha rassicurato comunque sul fatto che «non vi è alcun pericolo per la salute pubblica, visto che, com’è noto, il bollino ha la finalità di contrastare le frodi». «È una risposta singolare che non tiene conto del fatto che senza indicazioni visibili addio tracciabilità e quindi tutela della sicurezza dei consumatori», ribatte Russo, che rimarca: «Ricordo al ministro che combattere le frodi non vuol dire solo scongiurare perdite economiche e frenare fenomeni di illegalità, ma anche salvaguardare i cittadini rispetto agli elementi di certezza che solamente la tracciabilità assoluta dei prodotti può garantire. I farmaci senza la targa sono comunque ben accetti soprattutto all’estero, dove vengono riconfezionati con buona pace di quella sicurezza che secondo il ministero non sarebbe intaccata dal problema che si sta verificando».

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