
Ascoltato dall’agenzia Adnkronos, il titolare della farmacia ha spiegato che «la presenza della birra nel distributore automatico è stato un errore del personale che abbiamo già provveduto a rimuovere. Io di solito sono al banco, mentre il distributore è all’esterno ed è gestito dal personale che lavora nel magazzino che provvede a rifornirlo. Abbiamo in vendita bevande per celiaci e senza alcol e molto probabilmente c’è stato un errore. Non vendiamo birre».
All’inizio del 2016, aveva fatto scalpore la scelta di una farmacia di Milano, che aveva deciso di affiancare al tradizionale banco anche un bar, con caffè, cappuccini e brioches. Ma il tema della diversificazione era stato toccato anche qualche mese dopo, quando era stata paventata la possibilità di introdurre in farmacia una serie di servizi che di certo non sono legati alla distribuzione farmaceutica: in particolare la possibilità di consentire ai clienti di pagare i propri bollettini postali direttamente presso i Pos presenti sui banchi delle farmacie. Un altro “caso” aveva riguardato un esercizio di Pescara: il titolare aveva annunciato attraverso un post su Facebook la possibilità di pagare proprio i bollettini postali presso la sua farmacia, nonché di effettuare ricariche di cellulari e delle principali carte prepagate. Per lo meno, però, bollettini e ricariche non presentano rischi per la salute, come nel caso delle bevande alcoliche.
[Non perdere le novità di settore: iscriviti alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Apri questo link]
Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia
Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.
Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.



