Come riportato da FarmaciaVirtuale.it ai propri lettori, nelle scorse settimane il comune di Camerino ha pubblicato un avviso pubblico nel quale manifesta l’intenzione di costituire un elenco di farmacisti professionisti (Albo) di durata biennale (periodo 1 aprile 2016 – 31 marzo 2018) al quale poter «attingere per esigenze organizzative di carattere temporaneo» legate alla propria farmacia comunale. Ai partecipanti al bando, però, viene chiesto di presentare non solo una domanda, ma anche un’offerta. Contenente l’indicazione del prezzo orario richiesto per l’espletamento del servizio. L’elenco dei farmacisti sarà infatti formato «sulla base del prezzo orario più basso offerto dai partecipanti, che pertanto costituirà l’ordine di priorità di chiamata». In pratica, un’asta al ribasso.
Secondo quanto riportato da Cronachemaceratesi.it, anche l’Ordine di farmacisti della provincia di Macerata ha detto la sua sulla questione, spiegando che la scelta di valutare le candidature in base al prezzo orario più basso svilisce il valore professionale degli appartenenti alla categoria. «È certamente assurdo accettare un bando – spiega il presidente dell’Ordine Luciano Diomedi – nel quale l’offerta al ribasso del professionista costituisce il requisito discriminante per la stesura della graduatoria finale. Se la legge permette, e questo è da verificare, di utilizzare questo strumento, non è detto che un’amministrazione debba indicarlo come esclusivo metodo di valutazione, senza considerare le competenze professionali del farmacista. Paradossalmente, si potrebbe pensare che per l’assegnazione di un posto da primario nell’ospedale di Camerino si possa tener conto solo dell’offerta economica al ribasso del personale medico, piuttosto che del valore professionale dello stesso. La salute del cittadino non passa per la riduzione della tariffa di un operatore sanitario, ma attraverso l’individuazione delle sue qualità professionali».
La notizia ha suscitato numerose reazioni anche da parte dei lettori di FarmaciaVirtuale.it: c’è chi ha chiesto alla Fofi di intervenire. Chi esclama: «Alla faccia della tanto strombazzata meritocrazia!». Chi attacca «il dirigente o dell’assessore che ha partorito tale bando». Chi accusa la lobby dei titolari, e chi ha chiosato: «Questa sarebbe la “farmacia sociale”?».
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