bacheche-lavoro-farmacisti-imgLo schema è sempre lo stesso, cambia solo il nome: a volte dice di chiamarsi Marco, altre Luigi, più raramente Emanuele. È un molestatore seriale, che prende di mira le colleghe che mettono annunci sulle bacheche delle diverse sezioni degli Ordini e di Federfarma per cercare lavoro. Approfittandosi di un momento di difficoltà e della loro buona fede, ventila un’offerta di lavoro con alloggio annesso. Anche il luogo di volta in volta, a seconda dell’interlocutrice, cambia: in certe occasioni è un parafarmacista di Cosenza, in altre è di Milano, ma le sue chiamate non risparmiano nessuna area geografica, da Roma alla Sicilia.

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Le domande e il modus operandi sono sempre gli stessi; chiamate negli orari più assurdi, sempre con numero privato, frasi allusive, fino alla domanda esplicita se si è fidanzate o single. Nel primo caso, l’interesse scema improvvisamente, nel secondo il numero di chiamate può anche farsi piuttosto insistente. È questo il quadro emerso dai racconti di alcune colleghe su alcuni gruppi di Facebook, tra i quali “Farmacisti colleghi confrontiamoci”, che FarmaciaVirtuale ha deciso di proporre sia ai propri lettori, come monito e sensibilizzazione, sia in particolare alle lettrici, come invito a fare attenzione, per metterle in guardia nei confronti dei malintenzionati.

«Tutte le ragazze che conosco (me compresa) che hanno inserito i propri dati sul sito dell’ordine di Milano, subito dopo sono state contattate da tale Marco. Ad alcune ha chiesto “favori” in cambio di lavoro e alloggio, con altre non ha fatto in tempo. Pessimo», racconta Sara, che ha ricevuto la chiamata neanche due mesi fa, esattamente il giorno dopo la pubblicazione dell’annuncio. L’elenco dei «È successo anche a me» è lungo, e tutte le volte è la stessa storia. «Mi ha richiamato ora. Ho messo l’annuncio nuovamente su Federfarma un’ora fa. Ho risposto malissimo. Oggi si chiamava Luigi», scrive Diana . Una situazione che si protrae, purtroppo, ormai da tempo: Jessica è stata chiamata a ottobre, ma aveva già ricevuto la stessa telefonata a marzo 2012, «ogni volta dopo la comparsa degli annunci». «Adesso che mi ci fate pensare anche a me è successo, un annetto fa circa. Mi chiamò alle 7 del mattino e una seconda volta verso le 15,30», dice Grazia. Il molestatore pare infatti prediligere alcuni orari in particolare, la mattina presto, intorno alle 7, o il primo pomeriggio, ma c’è anche chi, come Cristina, è stata chiamata almeno 5 volte sempre alle 6 del mattino. Michela si è sentita squillare il telefono alle 11 di sera, dopo aver messo un annuncio sul sito dell’ordine, mentre Chiara è stata chiamata addirittura alle 9 di mattina del giorno di Capodanno, e anche lei aveva inserito il curriculum sul sito dell’ordine di Milano.

Le reazioni vanno dalla rabbia all’incredulità, «Incredibile, si prende la briga di vedere tutti gli annunci sui vari siti dell’Ordine», commenta Nunzia, ma non mancano i ringraziamenti alle colleghe per la segnalazione e la solidarietà maschile: «Sono indignato – scrive Giuseppe – quando si gioca ancora nel 2013 con la dignità della donna. Segnalatelo agli ordini provinciali e ai carabinieri. Donne ribellatevi». E in effetti, che fare? Rinunciare a mettere gli annunci, soprattutto in un periodo come quello attuale di fame di lavoro, non si può, così come risulta difficile non rispondere alle chiamate da numero privato, perché si potrebbero perdere delle occasioni reali, o delle chiamate di effettiva necessità. «Segnalatelo per fermarlo», è l’appello di Nunzia, informare gli ordini perché possano chiedere l’intervento della polizia postale, e rivolgersi personalmente alle forze dell’ordine, perché più saranno le segnalazioni, più si aumenteranno le possibilità di un intervento.

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