I risultati di un’analisi post hoc dello studio Ananke hanno confermato il potenziale di benralizumab nel raggiungimento della remissione clinica per i pazienti adulti affetti da asma grave eosinofilico. I dati sono stati presentati in occasione del congresso della European Respiratory Society. La ricerca, di tipo osservazionale e retrospettivo, è stata condotta sul territorio nazionale coinvolgendo ventuno centri clinici italiani e ha arruolato oltre duecento pazienti. L’indagine ha valutato le caratteristiche dei soggetti in trattamento con il farmaco biologico e gli effetti della terapia in termini di frequenza delle riacutizzazioni, funzione polmonare e controllo della sintomatologia asmatica, oltre alla riduzione dell’impiego di corticosteroidi per via orale.
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Remissione rapida e sostenuta nel tempo
I dati emersi dall’analisi hanno dimostrato che la molecola è efficace nell’indurre la remissione clinica della patologia. La risposta al trattamento si manifesta in tempi brevi, con percentuale significativa di pazienti che raggiunge la remissione clinica già dopo tre mesi dall’inizio della terapia. Il miglioramento dei parametri clinici prosegue e si consolida nel corso dei dodici mesi successivi, con un mantenimento dei risultati positivi confermato anche a ventiquattro mesi dall’avvio del trattamento. Il profilo temporale indica efficacia rapida e persistenza dell’azione terapeutica nel medio periodo.
Obiettivi clinici e gestione della patologia
Raffaela Fede, direttore Medico AstraZeneca Italia, ha spiegato che «l’asma grave eosinofilico è una malattia cronica fortemente impattante sulla vita delle persone che ne sono affette sia a causa dei sintomi che ne limitano in maniera significativa la quotidianità sia per l’uso prolungato di corticosteroidi orali al quale è associato un aumento del rischio di eventi avversi sistemici. I risultati dello studio Ananke rappresentano un’importante conferma del ruolo che benralizumab può avere nella gestione della pratica clinica e i dati presentati al Congresso Ers confermano ulteriormente come il trattamento con benralizumab favorisca una remissione clinica rapida e duratura della malattia, migliorando in modo sostanziale la qualità di vita dei pazienti».
Esempio concreto dell’eccellenza clinica e scientifica in Italia
Fede ha sottolineato che «lo studio Ananke, sviluppato e condotto in Italia, rappresenta un esempio concreto dell’eccellenza clinica e scientifica presente nel nostro Paese e della capacità dell’Italia di contribuire in modo significativo alla ricerca in ambito respiratorio, a conferma del valore delle partnership scientifiche e delle collaborazioni nell’ottica di accelerare il progresso e offrire soluzioni terapeutiche a concreto beneficio dei pazienti. Benralizumab rappresenta oggi una terapia biologica innovativa per le malattie che sottendono una infiammazione eosinofilica, tra cui l’asma grave eosinofilico, che ha dimostrato efficacia nella riduzione delle riacutizzazioni, nel miglioramento del controllo dei sintomi e nella riduzione dell’uso cronico di corticosteroidi orali. Attualmente la molecola è al centro di un ampio programma di sviluppo clinico che punta ad estenderne l’impiego a diverse patologie eosinofilo correlate, caratterizzate da un importante bisogno clinico non ancora soddisfatto, tra cui la recente approvazione Ema in Egpa».
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