Le evidenze scientifiche hanno messo in luce la centralità dell’epitelio respiratorio nella patogenesi di condizioni croniche come l’asma grave e la rinosinusite cronica con poliposi nasale. Due patologie, spesso coesistenti, che condividono meccanismi infiammatori simili nonostante la diversa sintomatologia. In tale contesto, tezepelumab, anticorpo monoclonale già autorizzato per il trattamento dell’asma grave, dimostra un profilo di efficacia nel modulare i processi infiammatori originati a livello della barriera epiteliale. I risultati dello studio Waypoint, oggetto di una recente presentazione al congresso dell’European Respiratory Society, supportano l’azione del farmaco, che ha anche ricevuto un parere positivo dal Comitato per i medicinali per uso umano dell’Agenzia europea per i medicinali per l’estensione di indicazione nella rinosinusite cronica con poliposi nasale in pazienti adulti.

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Bersaglio epiteliale nella cascata infiammatoria

L’epitelio delle vie aeree non costituisce una semplice barriera passiva, ma un’interfaccia immunologicamente attiva tra l’organismo e l’ambiente esterno. Il contatto con agenti esterni può indurre un danno cellulare con conseguente rilascio di mediatori dell’infiammazione, tra cui la linfopoietina timica stromale (Tslp) è riconosciuta come una citochina fondamentale nell’innesco e nel mantenimento di risposte infiammatorie croniche. I dati emersi da un’analisi secondaria dello studio di Fase III Waypoint indicano che tezepelumab produce una riduzione della dimensione dei polipi nasali. Il trattamento è associato a un decremento della necessità di ricorrere a interventi chirurgici e all’utilizzo di corticosteroidi sistemici.

Risposta a bisogno clinico insoddisfatto

Raffaela Fede, direttore Medico AstraZeneca Italia, ha precisato che «i dati presentati al Congresso Ers confermano l’impegno di AstraZeneca nella ricerca scientifica nell’ambito delle patologie respiratorie, nell’ottica di modificarne l’andamento e con l’obiettivo di comprendere in maniera sempre più completa i meccanismi alla loro base e il ruolo cruciale che riveste l’epitelio nella loro patogenesi. Tezepelumab è il primo inibitore del Tslp approvato in Italia per l’asma grave, il cui meccanismo di azione, a livello epiteliale, ha consentito di rispondere a un importante bisogno clinico non soddisfatto nel trattamento dell’asma grave».

Malattia complessa ed eterogenea con forte impatto sulla vita

Secondo Fede «i risultati dello Studio Waypoint, recentemente riconosciuti anche dal parere positivo dal Chmp dell’Ema per l’utilizzo nell’Unione europea, aprono a una nuova importante prospettiva di trattamento per le persone con la rinosinusite cronica con poliposi nasale. Questa patologia è una malattia complessa ed eterogenea che ha un forte impatto sulla qualità di vita di chi ne è affetto. I risultati delle sottoanalisi dello Studio Waypoint ampliano ulteriormente il patrimonio di evidenze a sostegno dell’efficacia di tezepelumab nel trattamento dei pazienti con malattie infiammatorie di origine epiteliale».

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