Antonino Biroccio ha assunto ufficialmente l’incarico di general manager di Gsk Italia e di presidente ed amministratore delegato di Gsk spa. La nomina segue il trasferimento di Fabio Landazabal, che prenderà la guida delle operazioni Gsk per l’America Latina. Biroccio, originario di Reggio Calabria, nato nel 1973, è laureato in chimica farmaceutica e possiede un dottorato in genetica e biologia molecolare.

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L’incontro di presentazione al Circolo della stampa di Milano

Nel suo primo giorno di mandato, il 3 novembre 2025 al Circolo della stampa di Milano, Biroccio ha scelto di incontrare la stampa specializzata di settore, soffermandosi su «immediatezza, trasparenza e cooperazione sono in cima alle mie priorità e sentivo l’urgenza di presentarmi ai giornalisti con cui lavoriamo quotidianamente e condividiamo l’impegno a migliorare la cura della salute in Italia». FarmaciaVirtuale.it era presente all’evento e ringrazia pubblicamente Biroccio per le parole di vicinanza indirizzate degli operatori.

Contesto nazionale e il potenziale del settore farmaceutico

Biroccio ha osservato che «negli stereotipi siamo quelli che vivono con poca fatica grazie a buon cibo, arte e natura che crescono spontanee a queste latitudini, per gli addetti ai lavori abbiamo un sistema sanitario universale invidiato dai più, università e ricercatori sopraffini e maestranze che sanno tradurre in eccellenza i progetti e le produzioni più complicate. Questo e non altro è il motivo per cui in Europa, nel settore farmaceutico, siamo secondi solo alla Germania e riusciamo ancora ad attrarre investimenti in un mondo globalizzato dove siamo il fanalino di coda nel favorire l’innovazione».

Concentrarsi sul futuro per importanti traguardi «come azienda e come Paese»

Il Dirigente ha evidenziato che «ora è necessario concentrarsi sul futuro, perché tutti questi importanti traguardi, come azienda e come Paese possono essere vanificati se non cogliamo la trasformazione in atto. L’obiettivo primario del mio mandato sarà quello di contribuire a favorire l’innovazione, quella vera che, una volta introdotta, migliora le condizioni di salute e di vita, di prosperità economica, generando attrattività e competitività, con un occhio di riguardo alla coperta corta dei costi, in particolare quelli sanitari messi severamente sotto pressione da una popolazione in progressivo invecchiamento, con maggiori necessità di salute».

Risparmio con vaccinazioni raccomandate

Per la parte dei vaccini, Biroccio ha sottolineato che «abbiamo Think-tank internazionalmente riconosciuti che dimostrano come la vaccinazioni raccomandate per adulti fragili, se correttamente organizzate in tutto il Paese, porterebbero un risparmio di oltre 10 miliardi di euro, pari ad una finanziaria». Quanto agli anticorpi monoclonali, Biroccio ha precisato che con essi «ci siamo prefissati obiettivi ambiziosi, nelle malattie reumatiche ed in quelle respiratorie mediate dall’interleuchina 5 ma soprattutto in oncologia – e Parma è al centro di tutto questo con la sua piattaforma tecnologica ed in particolare quella per la produzione dei cosiddetti Adc, fra i farmaci più promettenti per i tumori più difficili da trattare».

Focus sul portfolio Gsk Italia

Facendo un’overview sul portfolio di Gsk, Biroccio ha spiegato che «il farmaco Adc di Gsk per il mieloma multiplo è prodotto a Parma per tutto il mondo – è già stato approvato da Ema ed è in attesa di registrazione in Italia mentre il 23 ottobre scorso ha avuto il via libera anche dalla Fda statunitense. Ma non è tutto perché il 27 ottobre abbiamo siglato un accordo con Syndivia per un altro candidato Adc che andrebbe a rafforzare la nostra linea di candidati Adc in sviluppo per il tumore prostatico e il giorno successivo abbiamo ottenuto la Odd (Orphan drug designation) in Europa per un altro nostro candidato Adc nella terapia del microcitoma».

Collaborazione con tutti gli attori del settore

Da qui, l’impegno di Biroccio «di collaborare con medici, pazienti, istituzioni ed associazioni di riferimento per fare avanzare solo un tipo d’innovazione, quella reale che arriva al letto del paziente, che diminuisce i costi sociali, che attrae investimenti esteri nel nostro Paese, che aumenta il nostro export e quella cui vogliamo avere accesso, tutti noi, con la stessa tempestività degli altri cittadini europei».

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