
In occasione della Giornata europea per l’uso consapevole degli antibiotici, l’Agenzia italiana del farmaco ha diffuso un’analisi dettagliata sulla situazione dell’Antibiotico-resistenza. I dati provenienti dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) hanno riportato oltre 35mila decessi annui nell’Unione europea attribuibili a infezioni da microrganismi resistenti. Il fenomeno interessa molto le strutture sanitarie, con milioni di pazienti colpiti da infezioni correlate all’assistenza ogni anno. Una proporzione consistente dei casi, circa un terzo, coinvolge microrganismi multiresistenti, circostanza che riduce drasticamente le possibilità terapeutiche a disposizione dei clinici. Per richiamare l’attenzione sulla problematica, la sede dell’Aifa ha simbolicamente illuminato di blu la sua facciata.
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Pandemia silente con migliaia di morti l’anno
Robert Nisticò, presidente dell’Aifa, ha ricordato che «l’antibiotico-resistenza è una pandemia silente che, secondo le ultime stime del Centro europeo per il controllo delle malattie (Ecdc), provoca 12mila morti l’anno nel nostro Paese ed ha anche un impatto economico con un costo di 2,4 miliardi l’anno per l’Ssn e 2,7 milioni di posti letto occupati a causa di queste infezioni. Il report dell’Ecdc indica un cammino in salita più o meno per tutti i Paesi europei, con l’Italia che, nonostante flebili segnali di miglioramento su alcuni obiettivi specifici, rimane tra le realtà più critiche. I dati europei e nazionali sono una ulteriore conferma di quanto sia fondamentale impegnarci tutti per salvaguardare questo prezioso strumento di salute che sono gli antibiotici».
Necessario approccio globale One Health
Secondo Nisticò, dunque, «è necessario adottare un approccio globale One Health, agendo nella direzione comune di un uso appropriato di questi farmaci in ambito umano, veterinario e zootecnico, e incentivare la ricerca, soprattutto quella indipendente. Una priorità per Aifa. L’Agenzia è impegnata a promuovere e sostenere l’innovazione e a sensibilizzare gli addetti ai lavori e la popolazione attraverso strumenti digitali, come l’app Aifa Firstline, e campagne di comunicazione come quella che prossimamente lanceremo insieme al ministero della Salute, oltre che con una sempre più proficua collaborazione con i clinici, le Regioni e il territorio».
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