Sarà attiva fino al 1 marzo 2019 la survey preparata dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) sul tema delle conoscenze e attitudine in merito all’uso degli antibiotici e all’antibiotico-resistenza. Ne dà notizia l’Istituto superiore di sanità, che fornisce dettagli utili alla compilazione. «La survey – spiega l’Iss – indirizzata a medici, infermieri, farmacisti e dirigenti di ospedali nonché ricercatori clinici, fisioterapisti, infermieri ausiliari, odontotecnici, tecnici farmaceutici, équipe sanitarie pubbliche e studenti delle facoltà sanitarie è disponibile anche in italiano, sarà attiva sino al 1 marzo e si completa in 5/10 minuti». Ciò con il fine «di avere una visione europea utile per lo sviluppo di strategie per indirizzare il problema dell’antibiotico resistenza». In particolare, «ottenere una migliore comprensione delle loro conoscenze e percezioni per fornire una base per sostenere i bisogni futuri in termini di cambiamenti politici e di istruzione», oltre che «per colmare le lacune in termini di valutazione delle campagne di comunicazione rivolte agli operatori sanitari».

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Dopo una visita nel nostro Paese nel dicembre 2017, i delegati Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie di Stoccolma (ECDC) avevano fornito una serie di raccomandazioni all’Italia. In particolare, «rafforzare il sistema attuale, introdurre misure appropriate per ridurre l’uso di antimicrobici in ospedale e comunità ed implementare gli interventi per il controllo delle infezioni», oltre che migliorare le procedure di supervisione e audit per verificare i progressi delle regioni, soprattutto quelle con quadri più critici.

Sul tema dell’antibiotico-resistenza si era espresso Andrea Mandelli, presidente della Federazione ordini farmacisti italiani: «Gli antibiotici sono una delle conquiste fondamentali della ricerca medica che rischiamo di compromettere». A tal fine è necessario, aveva evidenziato, «promuovere l’uso razionale a tutti i livelli, tanto nella tutela della salute umana tanto di quella animale, così come raccomandato dagli organismi internazionali», «favorire e remunerare adeguatamente la ricerca di nuove molecole ma anche di nuovi approcci alla lotta contro le infezioni», ed infine «migliorare l’informazione del pubblico e aumentare la consapevolezza che in moltissimi dei disturbi più comuni il ricorso a questi farmaci è inutile e dannoso».

Per maggiori informazioni l’Ecdc ha predisposto una pagina apposita, disponibile cliccando su questo link. Mentre, per partecipare al sondaggio è possibile cliccare su questo link (attivo fino al 1 marzo 2019).

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