I dati diffusi il 30 gennaio 2025 dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc) in occasione della Giornata europea della consapevolezza sull’uso degli antibiotici dei novembre 2024 hanno evidenziato una situazione preoccupante. Tra il 2019 e il 2023, il consumo di antibiotici nell’Ue è aumentato dell’1%, allontanandosi dall’obiettivo di riduzione del 20% raccomandato dal Consiglio dell’Unione europea per il 2030. Sebbene nello stesso periodo si siano registrate significative riduzioni delle infezioni del sangue da Staphylococcus aureus resistente alla meticillina, la situazione in altre aree critiche, come le infezioni del sangue da Klebsiella pneumoniae resistente ai carbapenemi, è peggiorata, con un aumento dell’incidenza di quasi il 60% tra il 2019 e il 2023.
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Resistenza minaccia la salute dei pazienti negli ospedali Ue
La direttrice dell’Ecdc, Pamela Rendi-Wagner, ha osservato che «per raggiungere gli obiettivi dell’UE entro il 2030 è necessaria una risposta unita e urgente in tutta l’UE per impedire che l’AMR comprometta l’assistenza sanitaria. Questa risposta è fondamentale per proteggere i pazienti e sostenere l’efficacia degli antibiotici per le generazioni future». L’Ecdc, dunque, ha dato visibilità a una serie di storie di pazienti per mettere in luce la grave minaccia rappresentata dall’antibiotico-resistenza, illustrando l’impatto che queste infezioni hanno avuto sulla vita e sulle famiglie dei pazienti. Nonostante i progressi compiuti da alcuni Stati membri verso gli obiettivi raccomandati, il quadro complessivo mostra la necessità di interventi mirati e intensificati in tutta l’Ue.
L’Ecdc chiede sforzi accelerati per contrastare l’antibiotico-resistenza
Per invertire la tendenza nella lotta all’antibiotico-resistenza, l’Ecdc ha chiesto sforzi accelerati in tre aree principali: prevenzione e controllo delle infezioni, uso prudente degli antimicrobici e sviluppo e accesso a nuovi antimicrobici. Gli ospedali devono dare priorità a misure fondamentali per la prevenzione e il controllo delle infezioni, come il miglioramento dell’igiene delle mani, l’aumento dello screening per la portatura di batteri resistenti, la disponibilità di stanze singole per isolare i pazienti positivi e l’aumento del personale dedicato alla prevenzione e al controllo delle infezioni. Nel settore comunitario, che rappresenta il 90% dell’uso totale di antibiotici nell’uomo, sono necessarie campagne di informazione e sensibilizzazione del pubblico, affiancate da interventi sociali e comportamentali per prevenirne l’uso non necessario. In assenza di un’azione di sanità pubblica più forte e rapida, secondo l’Ecdc è improbabile che l’Ue raggiunga tutti i suoi obiettivi entro il 2030, con conseguente aumento delle infezioni da batteri resistenti agli antimicrobici, maggiori sfide per i pazienti e un numero crescente di decessi correlati all’antibiotico-resistenza.
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