L’undicesimo rapporto annuale sulla sorveglianza europea del consumo di antibiotici veterinari (Esvac), pubblicato dall’Agenzia europea del farmaco (Ema), evidenzia un dato delle vendite relativo al 2020 in forte diminuzione nel confronto con il 2011, ma in aumento in rapporto all’anno precedente. Il report prende in considerazione dati provenienti da Paesi europei che partecipano all’indagine dal 2011, i quali registrano un calo complessivo delle vendite di antibiotici veterinari pari al 43% nel 2020 rispetto al 2011. Nelle stesse nazioni, però, il confronto delle vendite tra 2020 e 2019 mostra un incremento del 6%. «La diminuzione delle vendite di antibiotici per uso animale negli ultimi dieci anni mostra che le policy intraprese dall’UE, combinate con linee guida e campagne nazionali che promuovono un uso prudente degli antibiotici negli animali, stanno avendo un effetto positivo» ha commentato Ivo Claassen, capo della divisione medicinali veterinari dell’Ema. Per constatare se il trend proseguirà o meno, vista la crescita tra il 2019 e il 2020, bisognerà attendere l’andamento dei prossimi anni.

[Se non vuoi perdere tutte le novità iscriviti gratis alla newsletter di FarmaciaVirtuale.it. Arriva nella tua casella email alle 7 del mattino. Apri questo link]

Drastica riduzione per cefalosporine e chinoloni

Esaminando quanto accaduto nel 2020, il report dell’Ema evidenzia che le classi di antibiotici considerate particolarmente rilevanti per la medicina umana hanno rappresentato solo il 6% del totale degli antibiotici veterinari venduti. Rispetto al 2011, si riscontrano notevoli flessioni nelle vendite di alcune categorie, come le cefalosporine di terza e quarta generazione, diminuite del 33%, le polimixine (-76%) e i fluorochinoloni (-13%). Una riduzione dell’85% si osserva invece nelle vendite di altri chinoloni. Nel report si legge che «queste classi includono gli antibiotici usati per trattare nell’uomo le infezioni gravi, causate da batteri resistenti alla maggior parte degli altri trattamenti antibiotici. Negli animali, dovrebbero essere utilizzate con restrizioni, al fine di preservarne l’efficacia e mitigare il rischio per la salute pubblica, come indicato nella categorizzazione del gruppo di esperti ad hoc di consulenza antimicrobica, l’Antimicrobial advice ad hoc expert group (Ameg)».

I contenuti del report

L’undicesimo rapporto Esvac dedica una sezione distinta per ogni paese, presentando l’andamento delle vendite suddiviso per classi di antibiotici. Alcuni Paesi hanno anche descritto le loro principali attività per combattere l’antibiotico resistenza e illustrano come queste hanno contribuito ai cambiamenti osservati nelle vendite nel loro territorio. Tali misure comprendono piani d’azione nazionali, campagne per un uso prudente degli antibiotici negli animali, restrizioni sull’uso di determinati farmaci negli animali destinati alla produzione di alimenti o misure per controllare la prescrizione di antibiotici negli animali. Il progetto Esvac è stato lanciato dall’Ema a settembre 2009 su richiesta della Commissione europea. Da allora, l’Agenzia ha coordinato e supportato i paesi europei nella creazione di rapporti standardizzati e armonizzati sul volume delle vendite di medicinali antibiotici veterinari.

© Riproduzione riservata

Non perdere gli aggiornamenti sul mondo della farmacia

Riceverai le novità sui principali fatti di attualità.

Puoi annullare l'iscrizione con un click. Non condivideremo mai il tuo indirizzo email con terzi.