L’uso degli antibiotici fluorochinolonici, somministrati per via orale, iniezione o inalazione, deve essere ulteriormente limitato. Questo è l’appello del Prac, il comitato per la sicurezza dell’Ema, agli operatori sanitari, a causa del rischio di effetti collaterali di lunga durata, invalidanti e potenzialmente irreversibili. Come si ricorderà, queste restrizioni sono state introdotte nel 2019, a seguito di una revisione a livello di Ue su questi effetti collaterali molto rari ma gravi. Nonostante la diminuzione dell’uso di questi medicinali, uno studio finanziato dall’Ema ha dimostrato che gli antibiotici fluorochinolonici sono ancora prescritti oltre gli usi raccomandati. Come ricordato dall’Agenzia,«la revisione a livello di Ue, condotta nel 2018 dall’Ema, ha riguardato i medicinali a base di fluorochinoloni somministrati per via sistemica (per via orale o per iniezione) e i medicinali per via inalatoria e comprendeva medicinali che contengono ciprofloxacina, flumechina, levofloxacina, lomefloxacina, moxifloxacina, norfloxacina, ofloxacina, pefloxacina, prulifloxacina e rufloxacina. I medicinali a base di fluorochinoloni sono autorizzati in vari Stati membri dell’Ue con nomi commerciali diversi».
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Le limitazioni all’uso degli antibiotici fluorochinolonici
Le restrizioni sull’uso degli antibiotici fluorochinolonici implicano che questi medicinali non devono essere utilizzati per trattare infezioni che possono risolversi senza trattamento o che non sono gravi, come le infezioni alla gola, per il trattamento di infezioni non batteriche, per prevenire la diarrea del viaggiatore o le infezioni ricorrenti del tratto urinario inferiore. Inoltre, non devono essere utilizzati per il trattamento di infezioni batteriche lievi o moderate a meno che non vi siano alternative disponibili. È importante sottolineare che i fluorochinoloni devono essere evitati nei pazienti che hanno avuto in precedenza gravi effetti collaterali con un antibiotico fluorochinolonico o chinolonico. Devono essere usati con particolare cautela negli anziani, nei pazienti con malattie renali e in coloro che hanno subito un trapianto di organi perché questi pazienti sono a maggior rischio di danni ai tendini.
Effetto delle misure adottate per limitare l’uso dei fluorochinolonici
Lo studio che ha valutato i dati delle cure primarie in sei paesi europei tra il 2016 e il 2021 suggerisce che le misure adottate per limitare l’uso di questi medicinali hanno avuto un impatto modesto. A seguito di questa ricerca, una Nota informativa importante (Nii) sarà inviata agli operatori sanitari nell’Ue, per sottolineare la necessità di limitare l’uso di questi medicinali a un trattamento di ultima linea nei pazienti che non hanno opzioni terapeutiche alternative dopo un’attenta valutazione dei benefici e rischi per i singoli pazienti. L’Ema e il Prac continuano a monitorare attentamente l’uso di antibiotici fluorochinolonici e a promuovere le restrizioni esistenti per garantire la sicurezza dei pazienti.
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