Amazon non utilizzerà (almeno per ora) le licenze che ha ottenuto in alcuni Stati federali americani per vendere online medicinali soggetti ad obbligo di prescrizione. A riferirlo è l’emittente statunitense Cnbc, che fa riferimento in particolare ai via libera concessi al colosso del marketplace in Tennessee e in Indiana: grazie a tali documenti, l’azienda intenderebbe solo «cedere materiali sanitari». La Cnbc cita quanto sarebbe stato affermato dalla stessa Amazon agli organismi di vigilanza americani. In pratica, il gruppo specializzato nell’e-commerce avrebbe così smentito le notizie rimbalzate sugli organi di informazione di numerose nazioni del mondo, che avevano interpretato la richiesta di autorizzazioni come un passo verso l’ingresso diretto e imminente di Amazon nel commercio dei farmaci con obbligo di prescrizione negli Usa. La società ha «mantenuto uno stretto riserbo in merito alle proprie ambizioni in materia di sanità, nonostante le voci che la vedono interessata alla dispensazione online di medicinali con obbligo di prescrizione – prosegue l’emittente americana -. Alcuni analisti di una società d’investimenti hanno rintracciato una corrispondenza tra l’azienda e gli organismi regolatori di Tennessee e Indiana». Secondo tali documenti, che sono stati ottenuti sulla base della legge sulla libertà d’informazione, Amazon intenderebbe dunque “limitare” l’uso delle autorizzazioni. Un esperto ascoltato dalla stessa Cnbc ha spiegato che «pur non volendo in alcun modo sottostimare il gruppo, mantengo il mio scetticismo in merito alla reale capacità, nonché alla volontà, di alterare il mercato del farmaco». Di recente Pratap Khedkar, direttore della divisione farmacie presso la società di consulenza ZS Associates, in un commento rilasciato al portale dell’American Pharmacists Association ha spiegato che, sebbene da un lato esistano le condizioni per un tentativo da parte del colosso dell’e-commerce di entrare nel settore, dall’altro «l’idea di gestire interamente su internet le prescrizioni mediche può porre numerosi problemi all’azienda, non abituata a far fronte a questo tipo di questioni».
L’ultima parola sarà fornita in ogni caso dalla stessa Amazon: «Una decisione sulla possibilità di entrare nel business dei medicinali soggetti a prescrizione dovrebbe arrivare nelle prossime settimane».
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