Uno studio, pubblicato su Bmc Medicine, rivela che l’allattamento al seno riduce l’infiammazione e il rischio di infezioni nei primi mesi di vita. La ricerca, parte del Barwon Infant Study, ha monitorato 889 bambini fino ai 12 mesi di età. I ricercatori hanno raccolto dati sull’allattamento, sul numero di infezioni e sui livelli nel sangue di Glyca, un marcatore che riflette l’infiammazione cronica dell’organismo. Attraverso sofisticate analisi di metabolomica e lipidomica, sono state identificate oltre 700 molecole lipidiche e decine di metaboliti, per comprendere come l’alimentazione influenzi il profilo biochimico dei neonati.

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Riduzione dell’infiammazione

I risultati indicano che l’allattamento al seno riduce l’infiammazione sistemica fin dai primi mesi di vita, con livelli di Glyca più bassi nei bambini ancora allattati rispetto a quelli non allattati. Questo biomarcatore non misura soltanto l’infiammazione “acuta” legata a infezioni in corso, ma anche quella cronica di basso grado, una condizione che, se persistente, può influenzare lo sviluppo del sistema immunitario e aumentare il rischio di malattie metaboliche in età adulta. La differenza tra i due gruppi è particolarmente evidente a sei mesi, ma resta osservabile anche a 12 mesi, seppur in forma attenuata. Ciò suggerisce che gli effetti benefici dell’allattamento si estendono oltre il periodo in cui viene praticato, contribuendo a una migliore regolazione delle risposte infiammatorie durante il primo anno di vita.

Sistema immunitario più efficiente

L’allattamento al seno è associato, anche, ad un minor numero di infezioni e a meno visite mediche per malattie infettive. Questo effetto dipende sia dai fattori immunitari presenti nel latte materno, sia dalle modificazioni metaboliche indotte dall’allattamento, che rendono il sistema immunitario del neonato più efficiente e meno incline a risposte infiammatorie eccessive. In particolare, i bambini allattati al seno presentano più lipoproteine Hdl, considerate “buone” perché rimuovono i grassi in eccesso, meno Vldl di grandi dimensioni, associate a infiammazione e accumulo di trigliceridi, un miglior equilibrio tra acidi grassi omega-3 e omega-6, e livelli più elevati di plasmalogeni, lipidi complessi che amplificano l’effetto antinfiammatorio degli omega-3. Lo studio mostra che, nei bambini allattati al seno, proprio i plasmalogeni mediano gran parte dell’effetto antinfiammatorio, spiegando fino al 75% della riduzione dell’infiammazione osservata a 12 mesi.

Prospettive future

Queste scoperte aprono nuove prospettive per la ricerca sul ruolo dei plasmalogeni nello sviluppo del sistema immunitario dei bambini. Allo stesso tempo, il biomarcatore Glyca potrebbe diventare un indicatore prezioso per monitorare l’infiammazione nei primi mesi di vita e per valutare l’efficacia di interventi nutrizionali mirati.

Dr. Paolo Levantino

Fonte: Burugupalli, S., Mansell, T., Wang, T. et al. The protective effect of breastfeeding on infant inflammation: a mediation analysis of the plasma lipidome and metabolome. Bmc Med 23, 531 (2025).

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