«Non esiste alcuna fuga dall’Enpaf e dagli Ordini, tenuto conto che, dal confronto dei dati di bilancio, tra il 31.12.2018 e il 31.12.2019 emerge un saldo positivo del numero degli iscritti pari a 1.173 unità, che passa da 95.656 a 96.829». È quanto rende noto Emilio Croce, presidente dell’Enpaf, in seguito ad alcuni articoli apparsi riferiti alla possibile cancellazione dagli ordini professionali per evitare il pagamento della quota obbligatoria previdenziale.
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«L’unica contrazione nella categoria dei contribuenti dell’Ente – precisa Croce – si registra tra coloro che hanno solo l’Enpaf quale previdenza obbligatoria, per i quali la riduzione è pari a 1.586 unità, e ciò per gli effetti prodotti dalla L. n. 124/2017 per la quale non vi è più l’obbligo dell’iscrizione all’Albo, e quindi all’Enpaf, per i soci di società di capitali che gestiscono farmacie private. La “fuga dall’Enpaf”, se di fuga si può parlare – prosegue Croce – è diretta conseguenza di una legge che ha profondamente alterato gli equilibri nel settore farmaceutico».
Infine, «per tutte le altre categorie che versano contribuzione ridotta in ragione della propria condizione di lavoratori subordinati o di non esercenti attività professionale, si registra, invece, un incremento nel numero delle posizioni. Da ultimo, si rileva, tra il 2018 e il 2019, una contrazione del numero dei disoccupati, pari a 1.180 unità».
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