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La prima a sottoscrivere il progetto pilota è stata a dicembre la farmacia LLoyds Ad Quantum nel comune di Collegno, seguita ora dall’adesione dell’Azienda speciale multiservizi del comune di Venaria Reale, che ha allargato il campo ad altri 14 punti di prenotazione in altrettante croci verdi nei territori di Venaria, Rivoli, Alpignano, Piossasco, Pianezza e Volvera. Più nel dettaglio, per chi fosse della zona, si tratta delle farmacie di viale P.E. Buridani 56/a, di via Medici del Vascello 2, di via L. Da Vinci 50 c/o C.C. I Portici e di corso Garibaldi 235 c/o C.C. Auchan a Venaria; di via Cavour 34/e/f ad Alpignano; di corso Francia 200/b a Rivoli Cascine Vica; di corso De Gasperi 24, di via Cavalieri di Vittorio Veneto 35/a/b e di viale Carrù 20 a Rivoli; di piazza del Filatoio 12 a Druento; di via San Bernardo 1 a Pianezza; di via Magenta 12/14 a Piossasco; di via Sangone 7 a Bruino e di strada Orbassano 85/b a Volvera, frazione Gerbole. Il servizio sarà attivo da febbraio.
L’intento del progetto è lodevole; per citare il direttore generale dell’Asl TO3 Flavio Boraso, «occorre pianificare i nostri sforzi per rendere più accessibili i servizi sul territorio, portando i servizi stessi dove i cittadini vivono e abitano e non viceversa». Per questo l’azienda sanitaria ha stretto accordi anche con sette amministrazioni per consentire la prenotazione delle prestazioni sanitarie presso gli uffici comunali. E ora le farmacie, per quanto in realtà la prenotazione fosse già possibile in alcune di esse, nell’ambito di un progetto precedentemente attivato in una ristretta area territoriale che prevedeva oneri a carico del Sistema sanitario. Adesso invece l’iniziativa, che nei propositi dovrebbe estendersi in tutta l’Asl, non comporta alcun costo per l’ente pubblico, e proprio qui sta il punto dolente. Se da una parte, infatti, l’opportunità per le farmacie, come sottolinea l’Asl, è di «arricchire la propria offerta di servizi ai clienti prospettando di conseguenza anche un probabile incremento di attività», dall’altra il rischio è che a permetterselo siano solo i gruppi più grandi che possono contare su “economie di scala”. Come LLoyds, che gestisce oltre 1500 farmacie in tutto il mondo. Federfarma ha per questo sottolineato la propria disponibilità a collaborare, ma rimarcando nel contempo la necessità che il servizio erogato dalle farmacie venga in qualche modo remunerato.
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