aifaÈ stato pubblicato dall’Agenzia Italiana del Farmaco il Monitoraggio della Spesa Farmaceutica Nazionale e Regionale per il periodo Gennaio-Marzo 2018. Nel documento viene indicato che «la spesa farmaceutica convenzionata netta a carico del Servizio sanitario nazionale nel periodo gennaio-marzo 2018 calcolata al netto degli sconti, della compartecipazione totale (ticket regionali e compartecipazione al prezzo di riferimento) e del pay-back 1,83% versato alle Regioni dalle aziende farmaceutiche, si è attestata a 2.029 milioni di euro». Si tratta di un dato in calo, rispetto all’anno precedente, di 118 milioni di euro (-5,5%): leggermente superiore rispetto a quello indicato da Federfarma alla fine del mese di luglio, come riportato da FarmaciaVirtuale.it. L’Aifa precisa inoltre che «i consumi, espressi in numero di ricette (150 milioni di ricette), mostrano un lieve decremento (-1,1%) rispetto al 2017, mentre l’incidenza del ticket aumenta del 5,5% (+21,7 milioni di euro). Parallelamente, si osserva un incremento dello +2% (+107 milioni di dosi giornaliere) delle dosi giornaliere dispensate». Il monitoraggio sottolinea come sia «interessante notare, che per la spesa non convenzionata, nel periodo gennaio-marzo, si osserva una incremento del +4,41%». Per quanto riguarda poi la verifica della spesa farmaceutica complessiva (convenzionata e acquisti diretti) rispetto alle risorse complessive, essa nei primi tre mesi dell’anno non è rimasta al di sotto dei tetti programmati: «A livello nazionale la spesa complessiva del periodo gennaio-marzo 2018 si è attestata a 4.868,1 milioni di euro, evidenziando uno scostamento assoluto rispetto alle risorse complessive del 14,85% (4.183,3 milioni) pari a 684,8 milioni, corrispondente ad un’incidenza percentuale sul FSN del 17,28%». Ciò nonostante il fatto che anche la spesa lorda risulti in calo (del 4,2%) rispetto allo stesso periodo del 2017.
A livello regionale, tutti i territori italiani hanno registrato un calo nella voce spesa farmaceutica convenzionata netta. Spiccano in particolare le Marche, nelle quali il decremento è stato pari al 14%, seguite dal -11,44% della Puglia. Cali importanti si sono registrati anche in Calabria, Sicilia e Liguria. Le contrazioni meno ampie sono invece quelle di Valle d’Aosta e Lombardia.

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