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Per quanto riguarda i dati, nello specifico, l’agenzia spiega che «per ciascuna categoria terapeutica http://www.aifa.gov.it/glossary/term/1437 vengono riportati i dati dei sottogruppi e dei principi attivi a maggior spesa, con un confronto rispetto alla media nazionale e distinti per canale di erogazione. Inoltre, viene presentato l’elenco dei principi attivi a maggior consumo, spesa e variazione della stessa rispetto all’anno precedente. Infine, i Report presentano i dati per i sottogruppi di farmaci a maggior prescrizione nel 2017 (es. antibiotici, oncologici, farmaci per l’ipertensione) e un focus su biosimilari ed equivalenti, fornendo sempre un confronto rispetto alla media nazionale». Tali rapporti rappresentano dunque «uno strumento di benchmark tra le diverse Regioni e all’interno delle stesse, con l’obiettivo di contribuire all’individuazione delle aree di maggiore criticità, di consentire un’allocazione più efficiente e più mirata delle risorse in ambito farmaceutico, migliorando l’uso dei farmaci nella popolazione».
Così, ad esempio, si scopre che nella regione Lazio i primi tre principi attivi per spesa convenzionata di classe A-SSN sono stati, nel 2017, il pantoprazolo, la rosuvastatina e il colecalciferolo. Mentre in termini di spesa e consumi per i farmaci erogati dalle strutture pubbliche, i sottogruppi che hanno comportato i costi maggiori sono i farmaci antineoplastici e immunomodulatori, seguiti dagli antimicrobici generali per uso sistemico. In Lombardia, invece, i primi tre principi attivi per spesa convenzionata di classe A-SSN sono stati, nell’ordine, la rosuvastatina, il pantoprazolo e la enoxaparina sodica. Mentre in Sicilia al primo posto figura l’atorvastatina.
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