Nel 2022, la spesa farmaceutica totale in Italia, che comprende sia la spesa pubblica che quella privata, ha raggiunto i 34,1 miliardi di euro, segnando un incremento del 6,0% rispetto all’anno precedente. È quanto rilevato dal rapporto Osmed sull’uso dei farmaci in Italia, pubblicato lo scorso agosto dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa). La spesa pubblica, che ammonta a 23,5 miliardi di euro, rappresenta il 68,9% della spesa farmaceutica complessiva e il 17,9% della spesa sanitaria pubblica, mostrando un aumento del 5,5% rispetto al 2021. La spesa per i medicinali acquistati dalle strutture sanitarie pubbliche è stata di circa 15,0 miliardi di euro, con un incremento dell’8,6% rispetto all’anno precedente. L’aumento è parallelo a quello dei consumi, che hanno registrato un incremento del 5,7%.

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L’uso dei farmaci tra le diverse fasce di età e regioni. Nel 2022, più del 60% dei cittadini italiani ha ricevuto almeno una prescrizione di farmaci. Si è osservato un aumento della spesa pro capite e dei consumi con l’aumento dell’età. In particolare, la popolazione con più di 64 anni ha assorbito oltre il 60% della spesa e delle dosi. Le Regioni del Nord hanno registrato una prevalenza inferiore (63,1%) rispetto al Centro (68,4%) e al Sud Italia (69,5%). Il 45,0% della popolazione pediatrica ha ricevuto nel 2022 almeno una prescrizione di farmaci, con un incremento delle confezioni pro capite, concentrato maggiormente nei bambini tra i 6 e gli 11 anni di età. I farmaci più prescritti restano gli antimicrobici per uso sistemico e quelli per l’apparato respiratorio, per entrambe le categorie si registra un forte incremento nei consumi.

Analisi della spesa farmaceutica e dei consumi per categoria di farmaci. Nel 2022, la spesa farmaceutica pro capite, comprensiva dei medicinali acquistati direttamente dalle strutture sanitarie pubbliche e di quelli erogati attraverso il canale della convenzionata, è stata pari a 419,37 euro, in aumento del 5,7% rispetto all’anno precedente. I consumi si attestano a 1325,21 Ddd/1000 abitanti die in aumento dell’1,6% in confronto al 2021, con il consumo in assistenza convenzionata che assorbe l’86% delle dosi totali. Tra le categorie Atc I livello a maggior spesa pubblica, tutte registrano un incremento rispetto all’anno precedente, con i maggiori incrementi osservati per i farmaci dell’apparato respiratorio e per i farmaci dell’apparato gastrointestinale e del metabolismo. Per quest’ultimi l’incremento potrebbe essere attribuito ai farmaci antidiabetici di più recente introduzione. Entrambi gli incrementi sono stati registrati prevalentemente nel canale degli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Tra le categorie Atc I livello a maggior consumo, i maggiori incrementi sono stati registrati per i farmaci del sistema nervoso centrale e i farmaci del sangue e gli organi emopoietici, in particolar modo negli acquisti da parte delle strutture sanitarie pubbliche. Per i farmaci del sangue e gli organi emopoietici l’incremento potrebbe essere attribuibile al maggior consumo dei nuovi anti-coagulanti orali. Si rimanda al rapporto integrale nella sezione “Documenti allegati”.

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