agifar leccoGli studenti del liceo scientifico e musicale G.B. Grassi di Lecco, nel corso della loro “Settimana di educazione alla salute e alla legalità”, hanno preso parte a una lezione molto particolare. Nel ruolo inedito di professori, infatti, hanno trovato i rappresentanti dell’AGIFAR Lecco, la sezione provinciale dell’associazione che riunisce i giovani farmacisti e gli studenti universitari delle facoltà di Farmacia. La lezione, incentrata sul tema “L’uso corretto dei farmaci da banco”, è l’ultimo capitolo, in ordine di tempo, di un percorso che da quattro anni vede l’associazione impegnata nelle scuole medie e superiori della zona.

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Il tema dell’automedicazione è cruciale soprattutto per i giovani, che spesso tendono a fidarsi delle informazioni rinvenute in rete, o tramite il passaparola degli amici, senza avere quel bagaglio di conoscenze indispensabile per valutarle criticamente. Così i farmaci da banco, liberamente acquistabili senza ricetta medica, rischiano di essere assunti senza conoscerne appieno la posologia, il dosaggio, gli effetti collaterali e le possibili interazioni con altre sostanze. Con tutti i pericoli che ciò comporta. Di fronte a una platea che riuniva le sei classi terze dell’istituto, il dott. Francesco Gatto e il dott. Umberto Musazzi hanno affrontato proprio questi argomenti, spiegando ai ragazzi come leggere correttamente il foglietto illustrativo, come scegliere su internet le fonti più attendibili e come evitare gli errori più comuni nell’assunzione dei farmaci. E ricordando loro che il medico e il farmacista sono professionisti sempre a disposizione per chiarire ogni dubbio e fornire i consigli che servono. Il tutto alternando fasi di lezione frontale ad altri momenti più leggeri e interattivi.

Esprimono soddisfazione – riporta il quotidiano locale ResegoneOnline.it – i relatori, che nelle due ore di conferenza alla Sala Don Ticozzi si sono trovati di fronte a una platea molto più vasta del consueto, ma non per questo meno attenta, entusiasta e volonterosa di imparare e fare domande. L’auspicio, dunque, è che questo sia un tassello di una collaborazione destinata ad andare avanti nel tempo.

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