abusivismo professionale farmaciaDopo la denuncia di “Striscia la notizia” di casi di abusivismo professionale nel milanese, con non farmacisti impiegati dietro il bancone a dispensare illecitamente medicinali e consigli, come FarmaciaVirtuale.it ha raccontato per prima ai lettori, il fenomeno, troppo spesso trascurato o sottovalutato, è tornato alla ribalta. Di nuovo si è sollecitato un intervento della politica, che si attende da anni. Un primo passo l’ha fatto l’Andi, Associazione nazionale dentisti italiani, che aveva promesso battaglia contro l’abusivismo professionale e, se non ancora la guerra, quantomeno ha vinto una battaglia, che potrebbe portare a un giro di vite in tutti i settori, farmacia inclusa. Difronte a un disegno di legge presentato dal senatore di Area popolare Giuseppe Marinello approvato dal Senato ad aprile 2014 e poi arenatosi da quasi due anni, l’associazione odontoiatrica ha chiesto di assorbire l’inasprimento delle pene previsto dal provvedimento nel ddl concorrenza. La richiesta è stata raccolta da alcuni parlamentari, che hanno proposto due emendamenti, uno dei quali avrebbe effetti non solo per i dentisti, dato che prevede di modificare alcuni articoli del codice penale portando la pena per chi eserciti abusivamente una professione per la quale è necessaria una speciale abilitazione dello Stato e l’iscrizione all’Albo alla reclusione fino a due anni e multa fino a 50mila euro. E la condanna sarebbe ancora più severa se come conseguenza della condotta si procurassero lesioni gravi.

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I recenti episodi hanno inevitabilmente riacceso il dibattito su una questione annosa, tanto sul piano della deontologia che della convenienza a far ricorso dietro al banco ai cosiddetti “camici blu” non laureati. I casi di chi utilizza questa pratica, ancor più dopo il periodo di crisi economica di questi ultimi anni, come mostrato anche dalla trasmissione di Canale 5 non mancano, ma altrettanto vale per i colleghi che scelgono di impiegare solo farmacisti. Come il dottor Paolo Bertazzoni, che nella sua farmacia di Vigevano (Pavia) ha deciso di non assumere magazzinieri ma solo farmacisti perché, come spiega a FarmaciaVirtuale.it, «il nostro compito è gestire le problematiche di chi entra in farmacia e si aspetta di trovare una certa professionalità».

Ma quanto costa di più offrire questo valore aggiunto? «La differenza – sottolinea Bertazzoni – non è abbastanza significativa da far scegliere per motivi economici il non farmacista. Non è solo idealismo, è anche una questione di concretezza: con l’allungamento dell’orario della farmacia e con accortezze gestionali è possibile, e talvolta necessario, tenere aperto con solamente una persona presente, e se devo scegliere scelgo il farmacista e non voglio rischiare di avere un non farmacista al banco nel momento del bisogno, per esempio per ferie o malattia degli altri colleghi. Il problema lo risolvo alla radice impiegando solo farmacisti». Degli ordini al grossista e di “caricare la merce” «se ne occupano i colleghi a rotazione, con una razionalizzazione delle procedure con strumenti informatici e robotoci». Un modo per accrescere anche le competenze professionali e dare valore aggiunto impiegando i farmacistinella gestione operativa, dato che «l’esperienza del cliente è influenzata anche dalle performance gestionali, così si responsabilizzano i farmacisti a fare tutto».

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