Nicola Gardini presenta il volume «Eco in una casa vuota. Dire e ascoltare il dolore», la cui pubblicazione è prevista per il 7 novembre 2025 per Aboca Edizioni. L’opera indaga la natura del dolore fisico, esplorandone le molteplici sfaccettature con approccio multidisciplinare che coinvolge la letteratura, la filosofia e la medicina. L’autore ha avviato una riflessione che considera il fenomeno nella sua dimensione privata, e in quella pubblica e relazionale, suggerendo la possibilità di una sua funzione conoscitiva. Il testo è un contributo al dibattito scientifico e culturale contemporaneo, stimolando una rilettura del concetto di sofferenza.

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Indagine tra letteratura classica e scienza moderna

Il saggio di Gardini si interroga sull’esperienza soggettiva e sociale del dolore, cercando di liberarla da una visione meramente individuale. L’autore ha esaminato il linguaggio e le metafore connesse alla rappresentazione del patimento fisico, proseguendo idealmente la riflessione sul concetto di salute già avviata nel precedente volume “Io sono salute”. La ricerca si sviluppa attorno a interrogativi precisi, investigando l’esistenza di una potenziale funzione produttiva della sofferenza e le possibilità di sollievo che da essa possono scaturire. L’indagine si fonda su un esame della letteratura critica di ambito medico e sociologico, in particolare anglo-americana, e su un dialogo con i classici antichi, da Sofocle a Cicerone e Seneca, senza tralasciare il contributo della filosofia e della letteratura moderne.

Verso una civiltà della condivisione del dolore

Nel proprio percorso argomentativo, Gardini contrappone una prospettiva laica a visioni di matrice religiosa che interpretano il dolore come strumento di ascesi. L’autore, Nicola Gardini, nato nel 1965, professore di Letteratura italiana e comparata all’Università di Oxford, scrittore e pittore, nonché vincitore del premio Viareggio-Rèpaci, delinea l’inclusione del concetto di dolore fisico all’interno di un più ampio concetto di salute sociale. Se da un lato si riconosce la necessità di rimediare alla sofferenza attraverso gli strumenti della psicologia e della farmacologia, dall’altro il dolore viene considerato una condizione ineludibile dell’esistenza umana. Secondo la visione, la sofferenza, lungi dal costituire un tabù o una maledizione, può porsi come fondamento per lo sviluppo di una civiltà basata sulla condivisione e sulla comprensione reciproca. Il volume, che si compone di 224 pagine, è disponibile in libreria a 22 euro.

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