L’Aifa ha istituito il “Tavolo tecnico sulla medicina di Precisione e la Prescrittomica”, inaugurato dal presidente Robert Nisticò lunedì 11 novembre 2024. L’obiettivo, come spiegato dall’Aifa, è l’elaborazione di «linee di indirizzo, all’interno delle competenze istituzionali dell’Agenzia, per l’applicazione della medicina di precisione nella gestione della terapia farmacologica, con particolare attenzione riguardo la politerapia, e identificare i possibili approcci della medicina di precisione nell’ambito delle buone pratiche prescrittive».
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Approcci innovativi e validati per qualità della prescrizione farmacologica
Ulteriori obiettivi del Tavolo vedono la definizione di «ambiti di studio, approcci innovativi e validati per migliorare la qualità della prescrizione farmacologica anche sulla base delle informazioni di biochimica-funzionale derivabili dall’analisi del patrimonio genetico germinale di un individuo». Inoltre «redigere una relazione finale con l’obiettivo di informare adeguatamente tutti gli stakeholder sui risultati raggiunti».
Uso di Ai per monitorare le terapie e supporto
Con riferimento alle parole “Precisione” “Prescrittomica”, il presidente Aifa Robert Nisticò ha osservato che si tratta di «termini con i quali dovremo fare confidenza nell’era della farmacogenetica e dell’intelligenza artificiale, che promettono di personalizzare e ottimizzare sempre più le terapie». Riguardo all’Ai, Nisticò ha sottolineato che «diversi studi hanno dimostrato che l’uso di Ai per monitorare le terapie, inviare promemoria personalizzati e fornire supporti in tempo reale può aumentare fino al 20% l’aderenza alle terapie stesse». Dunque «una percentuale che si traduce in un miglioramento del 40% della qualità della vita e del 20% in termini di sopravvivenza».
La centralità dell’informazione genomica
Nisticò ha poi evidenziato che «nei pazienti poli-trattati l’informazione genomica consente anche di valutare le interazioni tra farmaci e l’impatto cumulativo della terapia, adattando le prescrizioni per evitare sovradosaggi o inefficacia terapeutica dovuta a variazioni individuali del metabolismo». Secondo il Presidente Aifa ciò «significa poter ridurre gli effetti collaterali, come i rischi di tossicità, aumentare l’aderenza alle terapie, il tutto riducendo i costi sanitari indotti da visite ambulatoriali e ospedalizzazioni, che secondo studi Usa tra il 3 e il 7% dei casi sono causate da reazioni avverse ai medicinali».
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