In una nota informativa concordata con le autorità regolatorie europee e con l’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e diramata il 24 ottobre 2024, i titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti 5-fluorouracile per via endovenosa (5-Fu) hanno sottolineato l’importanza di interpretare con cautela i livelli di uracile nel sangue utilizzati per la fenotipizzazione della diidropirimidina deidrogenasi (Dpd) nei pazienti con insufficienza renale moderata o grave.
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Fenotipizzazione e/o la genotipizzazione prima dell’inizio del trattamento
Come ricordato dall’Aifa «l’enzima limitante nel catabolismo del 5-Fu è la diidropirimidina deidrogenasi (Dpd)». Dunque «i pazienti con una funzione enzimatica Dpd compromessa sono a maggior rischio di tossicità grave o potenzialmente letale quando trattati con 5-Fu o con uno dei suoi profarmaci. Per questo motivo, si raccomanda la fenotipizzazione e/o la genotipizzazione prima dell’inizio del trattamento». Per identificare questi pazienti, le autorità hanno raccomandato «il test per la carenza di Dpd prima del trattamento, nonostante vi siano incertezze riguardo alla metodologia di test ottimale».
Considerare una dose iniziale ridotta
Più nel dettaglio «i pazienti con carenza completa di Dpd sono ad alto rischio di tossicità potenzialmente letale o fatale e non devono essere trattati con 5-Fu o altre fluoropirimidine (capecitabina, tegafur)». Inoltre «i pazienti con carenza parziale di Dpd sono a maggior rischio di tossicità grave e potenzialmente letale. Per limitare il rischio di tossicità grave, si dovrebbe considerare una dose iniziale ridotta. Le dosi successive possono essere aumentate in assenza di tossicità grave, poiché l’efficacia di una dose ridotta non è stata stabilita».
«Dovrebbero essere prese in considerazione le linee guida nazionali»
Alla luce di quanto evidenziato «se i livelli di uracile nel sangue vengono utilizzati per determinare il fenotipo Dpd, il risultato del fenotipo deve essere interpretato con cautela nei pazienti con insufficienza renale moderata o grave, poiché quest’ultima può portare ad un aumento dei livelli di uracile nel sangue. Questo potrebbe portare ad una diagnosi errata di carenza di Dpd e, di conseguenza, ad un sotto dosaggio di 5-Fu o altre fluoropirimidine in questi pazienti. Nella scelta dell’approccio più appropriato per determinare l’attività della Dpd dovrebbero essere prese in considerazione le linee guida nazionali».
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