L’uso regolare di farmaci nella popolazione anziana è una realtà frequente, dovuta all’alta prevalenza di patologie croniche e di multimorbidità. I medicinali, se da un lato contribuiscono a migliorare la qualità e la durata della vita, dall’altro possono avere effetti negativi, specialmente se assunti contemporaneamente, complicando il quadro clinico generale dell’anziano. A far luce su questi aspetti è il report “Passi d’Argento” a cura dell’Iss, in cui i ricercatori hanno osservato che in tale contesto risulta fondamentale l’uso consapevole dei farmaci e l’aderenza al piano terapeutico.
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Elevato consumo di farmaci tra gli ultra 65enni
Secondo i dati raccolti da Passi d’Argento nel biennio 2022-2023, l’87% degli intervistati ha riferito di aver assunto farmaci nella settimana precedente l’intervista. Quasi la metà di loro (il 38% del campione totale) ha dichiarato di aver assunto almeno 4 diverse tipologie di medicinali. L’uso di farmaci, in particolare di 4 o più medicinali diversi, aumenta con l’età, è più frequente tra le persone con difficoltà economiche e con un livello di istruzione più basso. L’assunzione di almeno 4 farmaci diversi riguarda il 45% di coloro che riferiscono una patologia cronica e ben il 73% di coloro che presentano comorbidità, ovvero la presenza contemporanea di due o più patologie croniche tra quelle indagate in Passi d’Argento.
Controllo del piano terapeutico da parte del medico risulta insufficiente
Nonostante l’elevato consumo di farmaci tra gli ultra 65enni, solo una persona su 3 tra coloro che hanno assunto medicinali dichiara che nei 30 giorni precedenti l’intervista il proprio medico ha verificato il corretto uso dei farmaci prescritti, ovvero il farmaco, il dosaggio, l’orario e i giorni di assunzione. L’analisi temporale ha evidenziato un calo significativo nel biennio 2020-2021 della quota di persone che hanno effettuato il controllo nei 30 giorni precedenti l’intervista, passando dal 42% del 2018-2019 al 30% nel biennio pandemico. Nel 2023 il dato registra una risalita, arrivando al 33%, ma rimane comunque lontano dai livelli pre-pandemici. La sospensione delle attività presso gli ambulatori e gli studi medici durante il lockdown, insieme al timore di contrarre il Covid-19, potrebbe aver indotto a rinunciare o rinviare le visite di controllo presso il proprio medico. Nonostante la fine della pandemia e la ripresa delle attività interrotte durante l’emergenza, la situazione attuale non è ancora tornata ai livelli pre-Covid.
Il fenomeno su base regionale
Dando uno sguardo allo scenario regionale, i dati Passi d’Argento 2022-2023 hanno mostrato differenze nell’uso dei farmaci e nell’attenzione del medico alla corretta assunzione degli stessi. La percentuale di persone che hanno dichiarato di aver assunto farmaci nella settimana precedente l’intervista varia dal 73,7% della Valle d’Aosta al 91,7% della Basilicata. Per quanto riguarda l’uso di 4 o più farmaci diversi, si va dal 29,1% della Provincia di Bolzano al 45,4% dell’Umbria. L’attenzione del medico alla corretta assunzione dei farmaci negli ultimi 30 giorni precedenti l’intervista oscilla tra il 17,1% della Provincia di Trento e il 43,3% della Campania. Si rimanda al report integrale sul portale dell’Iss.
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