La Commissione europea ha adottato un regolamento che stabilisce un elenco di antimicrobici il cui uso negli animali sarà vietato o limitato a determinate condizioni dal 2026. L’obiettivo è contrastare il fenomeno dell’antibiotico-resistenza, preservando l’efficacia dei farmaci essenziali per la salute umana. Lo scorso luglio la Commissione aveva pubblicato una bozza di regolamento con una lista di antimicrobici il cui uso negli animali sarà vietato o soggetto a specifiche condizioni, in linea con quanto previsto dal Regolamento 2019/6 sui medicinali veterinari.

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Restrizioni basate sul parere scientifico dell’Ema

Il regolamento si basa sul parere scientifico fornito dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema), la quale ha valutato i vari antimicrobici tenendo conto dei più recenti dati scientifici disponibili. Il regolamento stabilisce condizioni per l’uso veterinario di diverse classi di antimicrobici critici per la salute umana, tra cui cefalosporine di terza e quarta generazione, chinoloni e fluorochinoloni, polimixine (colistina), amfenicoli e rifamicine. Sono previste restrizioni per molecole utilizzate nel trattamento di infezioni specifiche, come la tubercolosi e le micobatteriosi (riminofenazine, amfotericina B), le infezioni fungine invasive (echinocandine) e la peritonite infettiva felina (remdesivir). L’uso di tali antimicrobici negli animali sarà consentito solo in circostanze eccezionali e sotto la responsabilità del veterinario, sulla base di test di laboratorio che ne dimostrino la necessità.

Condizioni per l’uso in deroga degli antimicrobici soggetti a restrizioni

Il regolamento prevede la possibilità per i veterinari di utilizzare gli antimicrobici soggetti a restrizioni in casi eccezionali, quando non esistono alternative terapeutiche adeguate. Tuttavia, tale uso sarà subordinato a condizioni stringenti, tra cui l’esecuzione preliminare di test di identificazione del patogeno e di suscettibilità antimicrobica che dimostrino la probabile efficacia clinica del farmaco. Il regolamento entrerà dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Ue e si applicherà a partire dal 2026. Il periodo di transizione consentirà alle autorità competenti, ai veterinari e agli operatori del settore di adeguarsi alle nuove prescrizioni. L’elenco degli antimicrobici soggetti a restrizioni sarà oggetto di revisione costante alla luce di nuovi dati scientifici o cambiamenti epidemiologici.

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