«I risultati positivi dello studio di fase 3 Destiny-Breast06 hanno mostrato che il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha determinato un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della sopravvivenza libera da progressione (Pfs) rispetto alla chemioterapia standard, nella popolazione oggetto dell’endpoint primario dello studio costituita da pazienti con carcinoma mammario metastatico Hr positivo, Her2-Low (Her2 basso, Ihc 1+ o Ihc 2+/Ish-) dopo una o più linee di terapia endocrina». È quanto ha fatto sapere Daiichi Sankyo il 30 aprile 2024. Secondo l’impresa farmaceutica «un miglioramento statisticamente e clinicamente significativo della Pfs è stato osservato anche nella popolazione complessiva dello studio (pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2 Low e Her2 ultralow, ovvero molto basso[definito come Ihc 0 con colorazione della membrana, Ihc >0<1+]). Un’analisi di sottogruppo pre-specificata ha mostrato che il miglioramento clinicamente significativo era consistente tra i pazienti con espressione Her2 Low e Her2 ultralow».

Tendenza al miglioramento della sopravvivenza globale

Come spiegato da Daiichi Sankyo «i dati di sopravvivenza globale (Os) non erano ancora maturi al momento dell’analisi, tuttavia, trastuzumab deruxtecan ha mostrato un’iniziale tendenza al miglioramento della sopravvivenza globale rispetto alla chemioterapia standard, in pazienti con carcinoma mammario Her2-Low e nell’intera popolazione dello studio. Il trial proseguirà come previsto per valutare ulteriormente l’Os e altri endpoint secondari». L’azienda ha poi ricordato che «trastuzumab deruxtecan è un anticorpo monoclonale farmaco-coniugato (antibody drug-conjugate, Adc) specificamente ingegnerizzato per essere diretto contro il recettore Her2, è stato scoperto da Daiichi Sankyo ed è sviluppato e commercializzato congiuntamente da Daiichi Sankyo e Astrazeneca».

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L’utilizzo delle terapie endocrine

Con riferimento al quadro generale delle terapie endocrine, Daiichi Sankyo ha sottolineato che «si stima che circa il 60%-65% dei tumori al seno Hr positivi – Her2 negativi, sia in realtà Her2-Low e potenzialmente un ulteriore 25% possa essere Her2-ultralow». Inoltre «le terapie endocrine sono ampiamente utilizzate nelle prime linee di trattamento del carcinoma mammario metastatico Hr positivo. Tuttavia, dopo due linee di terapia endocrina, i risultati di efficacia di questa terapia sono spesso limitati. L’attuale standard di cura dopo la terapia endocrina è la chemioterapia, che è associata a tassi di risposta scarsi ed esiti sfavorevoli». Sul profilo di sicurezza di trastuzumab deruxtecan, Daiichi Sankyo ha sottolineato che esso «è risultato coerente con quello dei precedenti studi clinici nel carcinoma mammario e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza. I dati dello studio Destiny-Breast06 saranno presentati a un prossimo congresso medico e condivisi con le autorità regolatorie mondiali».

Takeshita: «Sfidare gli attuali paradigmi terapeutici»

Ken Takeshita, md e capo globale del dipartimento di ricerca e sviluppo di Daiichi Sankyo, ha evidenziato che «i risultati principali dello studio Destiny-Breast06 evidenziano l’importanza di continuare a sfidare gli attuali paradigmi terapeutici e le classificazioni consolidate del tumore al seno al fine di far evolvere i trattamenti per i pazienti con tumore al seno metastatico Hr positivo che esprimono Her2». Come spiegato da Takeshita «partendo dai dati dello studio Destiny-Breast04, che hanno cambiato la pratica clinica, questi risultati rafforzano la possibilità di utilizzare trastuzumab deruxtecan in una fase ancora più precoce del trattamento e in una popolazione ancora più ampia di pazienti».

Il potenziale del trattamento con trastuzumab deruxtecan

Secondo Susan Galbraith, mbbchir, phd, vice presidente esecutivo, ricerca e sviluppo in oncologia di Astrazeneca, «Destiny-Breast06 mostra che trastuzumab deruxtecan potrebbe diventare un nuovo standard di cura per i pazienti con carcinoma mammario metastatico Her2-Low e Her2-ultralow dopo una o più linee di terapia endocrina. Questi risultati sottolineano il potenziale del trattamento con trastuzumab deruxtecan in tutto lo spettro del carcinoma mammario Hr positivo, con un’ulteriore ridefinizione del trattamento del carcinoma mammario metastatico».

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