Grazie al trapianto d’organi da una morte nascono tante vite. Un esempio è la donna cui a Catania è stato trapiantato un utero e ha potuto generare un figlio. Ma in Sicilia molti comuni ancora non informano i cittadini sulla possibilità di fornire il consenso alla donazione di organi all’atto del rinnovo della carta d’identità. In più, c’è una convinzione diffusa alimentata dalle fake news: «Se mi ricoverano in ospedale e dalla tessera sanitaria scoprono che sono un donatore, non mi curano così muoio e mi prelevano gli organi per trapiantarli».

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Valutare con cognizione di causa e con coscienza la possibilità di donare

Per superare questi ostacoli, Daniela Macaluso, governatore del distretto 108Yb Sicilia dei Lions, Gioacchino Nicolosi, presidente regionale di Federfarma, Giorgio Battaglia, direttore del Centro regionale Trapianti, presenti il segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma, Roberto Tobia, e del presidente dell’Ordine dei farmacisti di Palermo, Mario Bilardo, hanno firmato una convenzione a Palazzo dei Normanni, grazie alla quale sarà possibile ricevere nelle farmacie siciliane tutte le informazioni utili a valutare con cognizione di causa e con coscienza la possibilità di donare, e anche di firmare il consenso per iscriversi all’anagrafe nazionale dei donatori. Con analoga convenzione sottoscritta da Marco Anello, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, saranno realizzate campagne di sensibilizzazione nelle scuole siciliane per favorire la diffusione della cultura della donazione.

«Donare per aiutare gli altri a vivere è un dovere»

Roberto Tobia, segretario di Federfarma e presidente Federfarma Palermo di Federfarma, ha osservato che «c’è proprio una carenza culturale e di conoscenza donare è un atto di grande generosità: da una vita che finisce si può dare la possibilità a sette pazienti di tornare a vivere serenamente. Le farmacie diffuse capillarmente sul territorio, per quel rapporto particolare di fiducia che si instaura tra il professionista della salute e i pazienti, sono il luogo ideale nel quale questo messaggio può essere veicolato attraverso la firma al consenso informato». Come evidenziato da Tobia, in farmacia «il cittadino può ricevere tutte le informazioni che occorrono per esprimere una volontà chiara. C’è paura a donare probabilmente a causa dei messaggi negativi veicolati attraverso fake news. Un fenomeno che mina certezze e sicurezza nel futuro sia per le giovani generazioni che per i soggetti più anziani. Donare per aiutare gli altri a vivere è un dovere che ciascuno di noi deve sentire dentro».

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