Il Piemonte come regione strategica nella ricerca oncologica grazie all’ampliamento del Bioindustry Park di Ivrea con cui Novartis rafforza la propria presenza in Italia e ribadisce il suo impegno negli studi sul cancro. L’azienda farmaceutica ha annunciato un investimento di oltre 100 milioni di Euro. Nei prossimi tre anni, più di 80 milioni saranno destinati a potenziare le attività di ricerca, sviluppo e produzione di radiofarmaci, mentre 20 sono stati già stanziati per la costruzione di un nuovo edificio, inaugurato alla presenza, tra gli altri, del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin.

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Impianti produttivi e laboratori di ricerca. Il polo di Ivrea è uno dei tre al mondo in cui Novartis conduce allo stesso tempo attività di ricerca e sviluppo. In particolare, al Bioindustry Park vengono prodotti i radioligandi, composti di una particella radioattiva unita a una molecola in grado di riconoscere e legarsi alle cellule tumorali. Questa innovativa terapia (Rlt) è caratterizzata da una precisione maggiore rispetto ad altri trattamenti farmacologici. Secondo Valentino Confalone, country president di Novartis Italia, «oggi questo stabilimento occupa 124 persone. Sono 3mila metri quadri suddivisi tra impianti produttivi e laboratori di ricerca. Con questo ampliamento aumenteremo di circa il 20% la capacità produttiva, con un innalzamento occupazionale del 40%».

Radioligandi, i benefici rispetto alle terapie tradizionali. Giancarlo Benelli, Rlt head of international markets advanced accelerator applications, ha spiegato che «l’elemento chiave è che questo trattamento non agisce chimicamente o attraverso l’alterazione del metabolismo del corpo umano, ma rilasciando un’energia positiva. Rispetto alle terapie tradizionali è innanzitutto più efficace, come dimostrano gli studi che abbiamo condotto, ed è certamente più sicura perché non porta tutti quegli effetti collaterali che la chemioterapia causa alterando il metabolismo complessivo del corpo umano».

Aumento della sopravvivenza. Al momento la terapia Rlt viene utilizzata per il trattamento del carcinoma prostatico progressivo metastatico resistente alla castrazione, ma l’impegno che Novartis ha rilanciato con il suo investimento punta ad applicare in futuro la stessa tecnologia anche ad altre patologie. Benelli ha chiarito che «ci stiamo focalizzando sul tumore al seno, al polmone, sul glioblastoma, che oggi non ha molte alternative disponibili. I risultati ottenuti dimostrano che la terapia non solo funziona, ma riesce a prolungare di molto sia la progressione tumorale sia la sopravvivenza. Crediamo che questo settore possa dare un contributo fondamentale alla cura del cancro».

Produzione e di distribuzione dei farmaci radioligandi. La scelta di investire nel polo di Ivrea non è casuale. A spiegare il motivo di questa decisione è stato il presidente Confalone: «C’è un rapporto innanzitutto storico con il Piemonte perché l’applicazione della medicina nucleare e dei radioligandi in particolare è nata da un’idea del fisico e ricercatore Stefano Buono. Dal punto di vista produttivo e industriale, il Bioindustry Park e le collaborazioni storiche che come azienda abbiamo con le istituzioni regionali, oltre che con vari istituti di ricerca e con il Politecnico di Torino, hanno creato quell’humus ideale per un investimento di questo genere. A tutto questo si unisce anche la localizzazione geografica ideale per la vicinanza all’aeroporto di Malpensa». Quest’ultima caratteristica è particolarmente importante perché si intreccia a una doppia esigenza in termini di produzione e di distribuzione dei farmaci radioligandi. Secondo Confalone «questo stabilimento produce per tutto il mondo, dagli Stati Uniti al Giappone a tutta l’Europa e il farmaco ha solo 120 ore di tempo per essere messo a disposizione del paziente».

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