«Da alcune segnalazioni giunte da contribuenti e intermediari è emerso che degli operatori finanziari, obbligati per legge alla trasmissione dei dati relativi ai pagamenti elettronici (Pos), hanno commesso degli errori sulle informazioni inviate». È quanto ha fatto sapere l’Agenzia delle entrate, la quale ha reso noto che «è venuta a conoscenza di questa circostanza – non riferibile al proprio operato e, trattandosi di informazioni trasmesse in forma giornaliera e aggregata, non rilevabile neppure dalle attività di verifica della qualità delle banche dati – solo dopo l’invio delle lettere di compliance relative al confronto tra pagamenti elettronici giornalieri e fatture elettroniche e/o corrispettivi telematici trasmessi». Dunque, alla luce di quanto accaduto, «l’Agenzia si è immediatamente attivata con gli stessi operatori finanziari per individuare nel dettaglio gli errori da loro commessi e nei prossimi giorni invierà ai contribuenti coinvolti una comunicazione di annullamento delle lettere di compliance che riportano dati sbagliati».

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Incongruenze tra incassi elettronici e corrispettivi. È utile ricordare che l’Agenzia delle entrate ha introdotto nuove disposizioni per favorire l’adempimento spontaneo da parte dei titolari di partita Iva. Le misure sono state adottate in risposta alle discrepanze emerse tra l’importo totale delle transazioni giornaliere effettuate con strumenti di pagamento elettronico e l’ammontare complessivo delle operazioni certificate tramite fatture elettroniche e corrispettivi telematici. In primis, l’Agenzia ha messo a disposizione dei contribuenti soggetti passivi Iva che presentano potenziali anomalie le informazioni derivanti dal confronto tra l’importo complessivo delle transazioni giornaliere effettuate con strumenti di pagamento elettronico e i dati fiscali delle fatture elettroniche o ricevute emesse per le cessioni di beni e le prestazioni di servizi effettuate tra soggetti residenti o stabiliti nel territorio dello Stato.

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