Federchimica Assosalute ha pubblicato il report “Numeri e indici dell’automedicazione 2023”, delineando lo scenario del settore sia a livello europeo sia italiano. Secondo i dati riportati nell’analisi, nel 2022 in Europa il mercato dei farmaci senza obbligo di prescrizione (Sop) ha superato un valore di 39 miliardi di euro, con un peso sul mercato farmaceutico europeo del 17,2% e una crescita del 9% rispetto al 2021. In questo contesto, spicca la performance italiana, con un incremento del 19%. «Tutti i paesi considerati nell’analisi fanno osservare trend di aumento significativi, seppure non omogenei – spiega Assosalute –. Si va, infatti, da una crescita del 4,5% dei fatturati in Svezia a un incremento del 19,5% in Portogallo. L’Italia fa registrare uno dei trend più elevati e pari al +19%. I cinque mercati più importanti, Germania, Francia, Regno Unito, Spagna e Italia, costituiscono il 70,9% del mercato farmaceutico europeo dei farmaci senza obbligo di prescrizione. Se a questi paesi si aggiunge la Polonia la quota sale al 78,4%».
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Il mercato italiano non prescription
In Italia nel 2022 sono state vendute 287 milioni di confezioni di farmaci senza obbligo di prescrizione, mettendo a segno una crescita del 15,9% rispetto all’anno precedente. Il fatturato del settore, attestatosi a circa 2,9 miliardi di euro, registra un incremento del 19%. Scendendo nello specifico, la quota del segmento AM (automedicazione classe C-bis) è pari al 76,7% a volume (+17,6%) e al 76,6% a valore (+21,6%). Il segmento SP (senza prescrizione classe C), invece, rappresenta il 23,3% a volume (+10,6%) e il 23,4 % a valore (+11,2%). Per quanto riguarda le quote di mercato la farmacia detiene uno share dell’89% a volume e del 90,5% a valore. «Nel confronto con il 2021 – aggiunge Assosalute –, le referenze commercializzate fanno osservare una lieve diminuzione della numerosità. Sia per gli AM che per gli SP si rileva la cessata commercializzazione di numerose confezioni accanto all’entrata sul mercato di alcuni nuovi prodotti e line extensions (nuove formulazioni/nuove presentazioni di farmaci già in commercio) di referenze esistenti, soprattutto nelle aree terapeutiche dei dermatologici, dei farmaci contro le affezioni respiratorie, degli analgesici e, in misura minore, dei medicinali contro i disturbi gastrointestinali oltre che degli oftalmici e dei farmaci contro i disturbi dell’apparato riproduttivo».
Le categorie terapeutiche più vendute
I dati di sell-out dello scorso anno mostrano una concentrazione delle vendite ripartita in quattro categorie terapeutiche, ovvero farmaci contro le affezioni dell’apparato respiratorio, analgesici, medicinali per la cura dell’apparato digerente e prodotti dermatologici. I prodotti contro raffreddore, tosse e affezioni respiratorie costituiscono il 38,3% delle vendite a volume dei farmaci senza obbligo di ricetta. Gli analgesici hanno invece raggiunto una quota del 21,8%, i prodotti per l’apparato digerente e l’intestino del 18,4% e quelli dermatologici del 7,8%. Seguono in ordine di peso a volume sulle vendite del 2022 i prodotti per l’apparato circolatorio (3,8%), urologia/sistema riproduttivo (2,3%), oftalmici (2,1%), vitamine/integratori/minerali (1,4%), otologici (0,7%), cura della bocca (0,6%) medicazioni (0,5%), disassuefanti (0,1%), altro (1,3%). Vengono poi segnalate quote esigue di prodotti antinausea (0,4%), tonici/altri stimolanti (0,1%) e prodotti per perdere peso <0,1%.
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